Reggio, vertenza Acem: “i lavoratori sono al limite della sopportazione”

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La vertenza dei circa 40 lavoratori Acem continua. Nonostante un colloquio con l’azienda avvenuto il 18 marzo scorso e un incontro in Prefettura svoltosi oggi alla presenza dei rappresentanti sindacali Manuela Sainato e Pietro Casile (Fillea CGIL Rc-Locri) e Nino Botta (Filca Cisl), i dipendenti proseguono il loro sciopero a oltranza fuori dai cancelli, ormai dal 19 marzo scorso. Le Organizzazioni Sindacali, presenti quest’oggi all’incontro in Prefettura, chiedono da mesi che l’Azienda dia una risposta seria e concreta a questi lavoratori: “Da parte della Prefettura ci è stato assicurato che, attraverso gli uffici provinciali del lavoro, verrà istituito un tavolo di confronto tra azienda e parti sociali – spiega Manuela Sainato, Segretario Generale Fillea Cgil Rc-Locri – per cercare di raggiungere un’intesa e dirimere questa vertenza. Noi, sin dal principio accanto a questi lavoratori, abbiamo chiesto all’azienda di rispettare l’accordo (datato 18 marzo) nel quale si impegnava a pagare almeno l’80% della tredicesima entro il 31 marzo. Ma ciò non è avvenuto”. “Questi lavoratori – aggiunge Nino Botta (Segretario Generale Filca Cisl Rc) – sono in una situazione di stallo che non conduce da nessuna parte”. “L’azienda non ha proceduto neanche al pagamento della cassa integrazione straordinaria. Non risponde a nessuna delle nostre richieste ufficiali – sottolinea Pietro Casile (Segretario Fillea Cgil Rc-Locri) -. Non capiamo perché non vogliono incontrarci né tantomeno chiarire quali saranno le prospettive aziendali…Non capiamo perché non mantengono gli impegni assunti e perché lasciano, di fatto, questi lavoratori in un limbo”. “Non siamo né carne né pesce. Non sappiamo più cosa dobbiamo fare – dicono alcuni lavoratori -. Anche le Istituzioni ci rispondono che non possono intervenire perché si tratta di un’impresa privata, mentre noi continuiamo a restare senza stipendio. Siamo al limite della sopportazione. Tra noi c’è gente che è stata sfrattata, che ha problemi con il mutuo, che non può pagare le bollette oppure la benzina per accompagnare i propri figli a scuola. Non chiediamo qualcosa che non ci spetta: noi abbiamo sempre lavorato e non veniamo pagati da quasi cinque mesi. Dall’azienda non abbiamo ricevuto alcun riscontro e neanche i due consulenti del lavoro che sono stati scelti per amministrare l’Acem rispondono alle nostre chiamate”. “Il rapporto con il vecchio proprietario era diverso – chiariscono altri, con rimpianto -. Da quando è morto, i figli hanno adottato questo atteggiamento: prima con ritardi nei pagamenti dello stipendio e poi non pagando le giuste spettanze. Ci hanno lasciato all’abbandono: non sappiamo cosa ne sarà di noi…Stiamo perdendo la nostra dignità, chiediamo chiarezza da parte dell’azienda”. “Fillea Cgil e Filca Cisl – evidenzia Sainato -, in attesa che venga istituito il tavolo di confronto alla Direzione Prov. Lavoro, procederanno con decreti ingiuntivi nei confronti dell’Acem, affinché l’impresa paghi quanto dovuto a questi lavoratori, le cui rivendicazioni sono più che legittime”.

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