Reggina: le riflessioni di un tifoso tra Foti, gli australiani e l’ipocrisia del territorio

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Un tifoso: “un fatto è certo: arrivati a questo punto, qualsiasi cosa possa dire o proporre il Presidente Foti, le reazioni dei tifosi saranno sempre le stesse ovvero insofferenza”

Le riflessioni di un tifoso della Reggina tra Foti, gli australiani e l’ipocrisia del territorio:

Non so voi ma io vedo da una parte un uomo piú o meno solo che parla, se fondatamente o meno non sto qui a sindacare, di futuro possibile solo a certe condizioni(forse dipende anche dal tipo di futuro che ci si aspetta) e dalla parte opposta la stragrande maggioranza di giornalisti, tifosi, politici e qualche avvoltoio. Un fatto è certo: arrivati a questo punto, qualsiasi cosa possa dire o proporre il Presidente Foti, le reazioni dei tifosi saranno sempre le stesse ovvero insofferenza e maleparole e non potrebbe essere altrimenti. Non giudico se è giusto o sbagliato, voglio cercare di fare un tipo diverso di riflessione partendo non dai “contenitori” ma dai ‘”contenuti”. Premesso che comunque se siamo al lumicino, e lo siamo, è un fatto noto a tutti da… Diciamo almeno da un paio di anni se non di piú(senza scomodare Novellino). Il Presidente stesso ha piú volte detto di non farcela piú ed il quadro che andava formandosi era chiaro almeno dalla scorsa primavera.
Allora come mai nessuno dico NESSUNO è andato da Foti dicendo molla tutto che sono pronto a rilevare la societá? Sicuramente perchè la mole di debiti costituisce un ostacolo alle buone intenzioni. E allora perchè lo scorso giugno di fronte ai “salti mortali” per trovare le risorse della fideiussione nessuno dico NESSUNO si è fatto avanti dicendo chiaramente “Foti lascia stare, mettiti da parte che ci facciamo volentieri la D con una nuova societá e con zero debiti”? E per ” nessuno” intendo nessun politico o imprenditore perc
hè, al contrario, tra i tifosi questo discorso lo si è fatto allo sfinimento pure. Ed allora ritengo quantomai sospetto il fatto che solo adesso che si è presentata una possibilitá di avere degli investitori(cosidetti “australiani”) solo adesso si leva magicamente il coro di voci di personaggi dell´imprenditoria e delle istituzioni a dire che la Reggina avrebbe comunque un futuro anche senza australiani? Perchè solo ora? A parte il fatto che se da una parte si continua a cedere a sentimentalismi con sfumature dall´apparenza megalomani, dall´altra si fa retorica, parlando di “solo un anno in serie D” prendendo come esempi Padova e Siena e dando per scontato che tra un anno siamo di nuovo tra i Pro. Queste persone hanno la capacitá di predire il futuro? Abbiamo la certezza di risalire tra i professionisti dopo solo un anno? Per caritá i dati dicono che è possibilissimo, ma altrettanto possibile è che prima di riguadagnarci un posto tra i Pro dovremo soffrire almeno qualche anno. Altrimenti secondo questa teoria non si spiega la situazione dell´Hinterreggio(con una societá nuova ed ambiziosa ad inizio stagione). Il Messina(o Peloro) vi dice niente? Quanti anni in serie D? 5 anni. Ancona? 5 anni in eccellenza. Cosenza? 4 anni in D. Foggia 3 anni in Terza Categoria. E tante altre. Eppure si trovavano a ripartire con zero debiti. Avranno fatto errori di programmazione… C´è un numero limitato di esempi come Padova e Siena, oltre a clubs di grande blasone come Fiorentina e Napoli che se la son cavata con un paio d´anni in C2 e C1 ma c´è anche una miriade di Club che, usciti dal calcio professionistico, hanno dovuto buttare sangue prima di rientrarci, alcuni sono scomparsi, altri sono tuttora impantanati. Io come molti altri tifosi, son pronto a sostenere anche in terza categoria ma il punto è che vanno fatti discorsi ben precisi. Ci si lamenta accusando Foti di averci preso in giro e di continuare a farlo, di menar il can per l´aia ecc, e allora dall´altra parte si usi la cortesia di parlare col conforto dei dati. Credo che se fosse stato qualcun altro a prendersi la briga di andare a cercare investitori con forze fresche(anche per salvaguardare in parte interessi propri), e ad annunciarne la disponibilitá degli stessi a sborsare un po di soldi per rilanciare progetti ambiziosi con ricadute importanti anche a livello sociale, la reazione a Reggio sarebbe stata ben diversa, tipo l´accoglienza riservata a “Joe Pellecchia” nel film “Totó a colori” per intenderci. Tantopiú che l´entrata in scena degli australiani significherebbe l´uscita di scena del Presidente attuale(o almeno il suo peso specifico nelle decisioni diminuirebbe molto), quindi non si capisce come mai non se ne puó parlare dato che sembra non si desideri altro che il suo farsi da parte. Ed allora è necessario e fondamentale che Foti spieghi come andrebbero ad inquadrarsi gli investimenti australiani nello scenario debitorio attuale, perchè adesso il pensiero dei tifosi piú che lo stadio di proprietá che ci proietta nel futuro è come evitare di vivere altre 10 stagioni come le ultime 2, fatte di deferimenti e penalizzazioni che condizionano il campionato a partire dalla costruzione della squadra, ed inevitabilmente rende difficile il perseguimento di obiettivi sportivi esponendoci alle figure magre ed alle mortificazioni. Ovviamente tutti capiscono benissimo che quello dello stadio di proprietá è un discorso che va fatto se ci si vuole garantire un futuro di un certo livello. Poi, una volta scoperte tutte le carte e parlato chiaro, da una parte e dall´altra, se a fronte di dati e numeri concreti si continua con questo “ostracismo”, se fossi in Foti direi “Cari signori, mi chiedete di andarmene e vi accontento, vorrá dire che gli australiani andranno a investire a Messina”. Cordiali saluti Alberto Murolo
 

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