Reggina, ecco le carte che smascherano la malafede della Procura. Stavolta restituire i punti non basta…

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Reggina, le carte delle autorità federali smascherano la malafede della Procura: il deferimento non era per il pagamento di stipendi e contributi come invece si voleva far credere…

stefano palazziAdesso è ufficiale, la Procura Federale guidata da Stefano Palazzi nei confronti della Reggina sono in malafede. Che una delle due parti stesse raccontando balle lo sapevamo dal 26 marzo. Oggi sappiamo inequivocabilmente chi era che ha detto (e scritto, documentato!) gravissime bugie, spudorate prese in giro nei confronti di una città fin troppo dormiente, ormai assuefatta al punto da farsi calpestare senza battere ciglio.

1281534-palazziIl 26 marzo, infatti, il Procuratore Federale Stefano Palazzi deferiva alla Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale il Presidente della Reggina Lillo Foti e la Reggina Calcio “per non aver documentato il pagamento degli emolumenti e dei relativi contributi dovuti ai propri tesserati per le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014”. Un comunicato ufficiale che aveva gettato pesantissime ombre sull’attuale situazione finanziaria della Reggina e sul Presidente Foti, che invece aveva assicurato la regolarità dei pagamenti per tutta questa stagione. Fatte le opportune verifiche, i calciatori (persino quelli fuori rosa!) e i dipendenti della Reggina confermavano ai nostri microfoni di ricevere regolarmente gli stipendi dall’inizio della stagione.

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La Reggina già dal 26 marzo stesso prendeva posizione chiarendo che questo nuovo deferimento si riferiva esclusivamente alla vicenda degli incendivi all’esodo, già discussa nei mesi scorsi e già risolta con una sentenza delle Sezioni Unite della Corte d’Appello Federale, che a febbraio avevano restituito alla Reggina i primi 4 punti afflitti lo scorso autunno, dando ragione alla società. Insomma, la Reggina aveva ricevuto un fax in cui le veniva notificato il deferimento per la vicenda degli incentivi all’esodo, ma sul sito ufficiale la Procura Federale gettava fango parlando di deferimento per mancato pagamento di stipendi e contributi.

Oggi nel dispositivo ufficiale con cui il Tribunale Nazionale Federale ha motivato i 12 punti di penalizzazione, non si legge alcun riferimento, neanche un solo accenno, al mancato pagamento di stipendi e contributi di questa stagione, che quindi non vengono messi in discussione (a differenza di molte altre società “graziate” dalla (in)giustizia sportiva, come ad esempio lo stesso Savoia che domenica arriverà al Granillo dopo una settimana in cui si sta allenando per strada a Torre Annunziata, ma questo è un altro discorso…).

stefano palazzi 100Nel paragrafo con i Motivi del provvedimento, si fa riferimento esclusivamente agli incentivi all’esodo con un lungo elenco di calciatori delle precedenti stagioni coinvolti appunto nella vicenda degli incentivi all’esodo già ampiamente discussa. Ecco perché i 12 punti di penalizzazione molto probabilmente verranno restituiti tutti la prossima settimana, con il pronunciamento delle Sezioni Unite della Corte d’Appello Federale, ma stavolta non basta. Stavolta non basta perché la Reggina deve pretendere il risarcimento dei danni rispetto ad una sorta di “accanimento” che dapprima ha compromesso la stagione sul campo con i 4 punti di penalizzazione poi restituiti, adesso potrebbe influenzare la partita decisiva della stagione che i calciatori giocheranno da già retrocessi matematicamente in classifica, e comunque ha screditato gratuitamente l’immagine della società. La Reggina, e anche Reggio, si facciano sentire. Stavolta restituire i 12 punti non basta…

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