Fondi UE, il Ministro Delrio a Reggio: “spendere bene per vincere il GAP delle Infrastrutture”

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Delrio: “l’Italia avra’ a disposizione 50 miliardi di euro tra Fondi europei e Cofinanziamento e altri cinquanta che ha deciso di dedicare proprio a vincere il gap infrastrutturale tra Sud e Nord”

“L’Italia avra’ a disposizione 50 miliardi di euro tra Fondi europei e Cofinanziamento e altri cinquanta che ha deciso di dedicare proprio a vincere il gap infrastrutturale tra Sud e Nord. Abbiamo a disposizione strumenti finanziari importanti che vanno usati bene”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, all’incontro, svoltosi a Palazzo Campanella di Reggio, tra la Commissaria europea per la Politica regionale Corina Cretu, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e i presidenti della Regione Mario Oliverio, della Regione Campania Stefano Caldoro e della Regione Sicilia Rosario Crocetta. “Le infrastrutture sono importanti – ha proseguito il Ministro – in quanto non sono solo strade ma anche scuole, cura del territorio e dissesto idrogeologico. Se spendessimo bene i fondi europei del 2015 avremmo una crescita del Pil di due punti percentuali. Significherebbe dare un impulso all’occupazione. I 54 miliardi dei prossimi sette anni – ha continuato Delrio – non vanno utilizzati per le spese correnti, ovvero per la burocrazia, ma per avviare cantieri e costruire piazze, abbellire le nostre citta’, attrarre turisti e migliorare le connessioni delle nostre industrie. E’ una grande occasione da sfruttare al meglio in un quadro di programmazione unitaria con le regioni”.Per questo – ha evidenziato Delrio – occorre l’impegno di tutti per spendere bene le risorse, partendo innanzitutto dalla vecchia programmazione per la quale abbiamo ancora a disposizione 13,6 miliardi da utilizzare nei prossimi dodici mesi. Nel 2014 abbiamo lavorato bene insieme alle regioni – ha aggiunto Graziano Delrio – ma adesso bisogna andare avanti e fare approvare la parte rimanente dei programmi 2014-2020. Non chiediamo proroghe ma mettiamoci impegno e disciplina e soprattutto – ha concluso – non perdiamo l’occasione di un settennio ricco”.

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