Acr Messina, Di Costanzo: “Personalità e carattere verranno fuori”

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Foto © Furrer
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Scosso dalle ultime dichiarazioni del Presidente Pietro Lo Monaco che ha confermato il suo disimpegno dal prossimo 30 giugno – come già annunciato nei mesi precedenti – il Messina si appresta al delicatissimo match contro il Catanzaro.

I calabresi, reduci da una stagione deludente rispetto le aspettative di promozione, orfani dei tre squalificati (Calvarese, Giandonato e Razzitti) e dell’infortunato Bernardo, affronteranno un Messina obbligato al tutto per tutto per conquistare una vittoria per troppo tempo mancata e a volte sfiorata.

Alla vigilia della sfida del “Ceravolo” il tecnico peloritano Nello Di Costanzo sottolinea ancora una volta la fiducia nei suoi ragazzi nonostante i recenti risultati: “C’è amarezza per non aver ottenuto finora i tre punti ma da uomini di sport si ha la consapevolezza che quando si costruiscono palle gol e si subisce poco ciò fa ben sperare per il futuro. Bisogna continuare sulla strada dell’intensità – commenta Di Costanzo ai microfoni di Messina7 -. La squadra fa fatica come se dovesse scalare le Alpi, ma stiamo cercando di lavorare un po’ più a lunga scadenza. Non ha tenuta per i 90 minuti e manca di brillantezza, ma la personalità e il carattere verranno fuori”.

Contro un Catanzaro praticamente fuori dalla corsa play-off (sono ben 9 le lunghezze dal quarto posto occupato dal Foggia, ieri vittorioso nella sfida interna con laDi Costanzo 333 Casertana) l’allenatore biancoscudato conta sul rientro di pedine importanti: “Da parte nostra abbiamo la squadra quasi completamente a disposizione e mi fa piacere avere l’imbarazzo della scelta. Mancano ancora Rullo e Iuliano, mentre Marin deve recuperare la forma migliore”.

La volontà di Lo Monaco di abbandonare la società a fine stagione ripropone – purtroppo – vecchie storie già viste quando l’allora Fc Messina, con lo stesso Di Costanzo in panchina, ottenne la salvezza in Serie B ma non venne iscritto nella stagione successiva dalla famiglia Franza che decise di fare un passo indietro.

Oggi come ieri la situazione è analoga, se non peggiore. Certo, cambiano gli interpreti e la categoria, la salvezza diretta è più un miraggio che una speranza. Tralasciando l’aspetto societarioa guidare la squadra c’è lo stesso tecnico che nel 2008 completò la missione, chissà che non succeda ancora.

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