Reggio va a picco ma si polemizza sulla “mozione Ripepi: in questo momento i problemi sono ben altri

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Mille polemiche sulla “mozione Ripepi” sul tema della famiglia: ma nessuno parla dei debiti del comune, delle strade, del degrado di una città in netta difficoltà

Decine e decine di comunicati, centinaia di parole, polemiche su polemiche: la politica reggina si infuoca sulla mozione sul tema della famiglia del consigliere di Forza Italia Ripepi, votata in consiglio comunale praticamente all’unanimità. La battaglia è chiara: c’è chi è a favore della ‘famiglia tradizionale’ e c’è chi è invece per le ‘unioni civili’. Falcomatà giura che prossimamente sarà creato una sorta di registro per le unioni civili, ma in consiglio è passato l’esatto contrario: un arrampicamento sugli specchi ridicolo e dannoso, con tanto di “accusa” da parte del Partito dei Comunisti Italiani di “comune omofobo” che – a loro dire – neanche negli anni di Scopelliti aveva raggiunto tanta omofobia, proprio da parte loro che sono alleati della maggioranza di Falcomatà. Parlare di maggioranza che scricchiola è un po’ esagerato, ma le prime crepe si stanno creando su una vicenda ridicola e imbarazzante.

Reggio, infatti, va a picco ed è in netta difficoltà: disoccupazione ai massimi storici, casse di palazzo San Giorgio dissestate, strade con voragini clamorose, una città in netto degrado, negozi che chiudono, criminalità sempre molto forte, Atam in crisi, lavoratori che protestano, Aeroporto a rischio chiusura, Reggina verso il fallimento, e il tutto nell’indifferenza del Comune e anche della gente. In un quandro cosi drammatico oggi non si è fatto altro che litigare su una mozione che, al di là delle diverse posizioni, è stata votata dalla quasi interezza dei consiglieri comunali con l’astensione del presidente del Consiglio Delfino. Sarebbe opportuno uno scatto d’orgoglio chiaro, serio sul futuro, per creare un progetto per rilanciare una città che sembra sempre di più rassegnata. Cosa vuole fare Falcomatà di questa Reggio così tanto in difficoltà? Il tempo passa e non ci si potrà arrampicare sempre sugli specchi dei “disastri di chi ci ha preceduto” o dei “soldi che non ci sono”. Che non sarebbe stata una passeggiata, il giovane Sindaco lo sapeva sin da quando ha deciso di candidarsi. Sta a lui adesso portare anche soluzioni, perchè è il Sindaco non il capo dell’opposizione. E la maggioranza rischia di attorcigliarsi su una vicenda più che altro etica e morale, ma molto poco pragmatica rispetto alle emergenze di una città oggi ancor più allo sbando rispetto ai tempi dei Commissari.

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