Reggio, la Guardia medica indica una terapia con un farmaco ritirato dal mercato dal 2013 e poi …

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Ammesso che si possa ipotizzare una sorta di “classifica” delle notizie sgradevoli da riportare e pubblicare, quella pertinente la “malasanità” è certamente tra le prime. Se poi ne sono “vittime” i bambini non vi sono aggettivi adeguati da rivolgere a operatori, strutture e legislatori.

Accade a Reggio Calabria, città metropolitana situata tra il nord dell’Africa e il Sud dello “stivale”, giusto per “rammentarla” meglio dal punto di vista della “geopolitica”! Ore 23,20 del 22 marzo c.a. (domenica). S.A., papà del piccolo F. due anni appena compiuti, chiama la guardia medica della zona Sud della città (0965…..), chiedendo l’intervento a domicilio del medico al fine di valutare le condizioni del piccolo, in quanto “urla” ormai da qualche ora, a causa di un “presunto” dolore all’orecchio che preoccupa non poco entrambi i genitori! Il medico di turno risponde che non fanno interventi a domicilio e che in ogni caso non possiede personalmente lo “strumento adatto” (otoscopio) per poter diagnosticare il problema e la sua entità, ne, tantomeno, la struttura sanitaria d’appartenenza ha mai dotato l’ambulatorio dov’è assegnato dell’endoscopio! Nell’intercorsa comunicazione telefonica il “medico”, facendo affidamento della sola anamnesi riferita dai giovani genitori, “consiglia” loro di somministrare al piccolo F. di uno di questi due farmaci: “Lonarid supposte pediatriche” oppure “anauran gocce. Evidenzio che l’Aifa, con proprio provvedimento PQ/81083/P del 29 luglio 2013  ha disposto il ritiro anche dell’ AIC 020204119 LONARID*SUPPOSTE BAMBINI 6SUPP 200MG+5MG. Per dovere d’informazione riferisco con cognizione di causa, per essermi opportunamente documentato, che già il 1 Luglio del 2013 l’agenzia europea del farmaco EMA aveva stilato un comunicato che aveva focalizzato l’attenzione sugli effetti collaterali dei farmaci contenenti “codeina”, molecola contenuta nella supposta Lonardi! In alternativa al Lonarid, continua il medico del posto di guardia sanitaria, “potete anche instillare appunto alcune gocce di “anauran”. Conclusa la comunicazione telefonica avvenuta tra il medico di guardia e il papà del piccolo F., il genitore si reca alla farmacia di turno della città dello Stretto e chiede all’addetto per il turno di notte uno dei due farmaci, così come indicati dal medico di guardia. Il farmacista stupito nel leggere “Lonarid supposte” domanda quale medico aveva indicato questo farmaco entrato fuori produzione ormai dal 2013 a causa del rischio di tossicità da oppioidi per bambini al di sotto dei 12 anni di età. Nell’udire questa affermazione così netta da parte del farmacista è facilmente immaginabile lo stupore unitamente allo sconcerto del genitore! Nella proposizione della stesura di quanto traslitterato, mi sono chiesto se fosse stato il caso o meno di commentare l’accaduto in epigrafe! Ho deciso di non farlo, non solo per lasciare l’opportunità ai lettori, ma soprattutto perché gli Organi preposti a tutti i livelli possano eventualmente indicare le responsabilità così come le ipotesi di reato che potrebbero configurasi nel caso di specie. Non ometto neppure di segnalare che la guardia medica interpellata non era competente per territorio, considerata l’ubicazione “dell’assistito”. Lo era invece la “guardia medica nord” che già da qualche ora non rispondeva a nessuna chiamata telefonica (0965……).

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