Reggio: “Falcomatà nasconde la situazione reale di una città destinata a morire”

StrettoWeb

falcomatà accorintiLettera a StrettoWeb dell’avv. Salvatore Chindemi sull’amministrazione di Reggio guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà:

“Falcomata’: indica la cura o la malattia? In medicina esistono due linee di pensiero. La prima crede che, ad un malato incurabile , occorre dire la verità affinché questi possa prendere liberamente le sue ultime decisioni , l’ altra sostiene che , per umana pietà’ ,la tragica verità deve essere occultata. Nell’uno o nell’altro caso, in mancanza di interventi decisivi, al malato comunque devono essere somministrate le cure, i cosiddetti farmaci palliativi, che hanno il solo scopo di accompagnare il paziente fino alla fine, non essendo idonei ad alcuna cura efficace. Nel rapporto alla città , il primo cittadino, facendo il bilancio dei primi 90 giorni , pare abbia scelto la linea di pensiero che , per umanità’ , tende a nascondere la sostanza della situazione reale e cioè che la città , in mancanza di una autentica ” Svolta” strutturale , e’ destinata a morire. Lo spazzamento della città , la cura delle piante, il riordino di qualche piazza, la città intelligente e altre cose del genere , di per se , non sono inutili, ma appaiono come ” palliativi” da somministrare alla comunità’ , per l’ ultimo tratto. La vera ” questio” invece si svolge altrove ed è’ tutta imperniata sui rapporti di forza e sulla caratura politica che si mette in campo , negli incontri romani, per approvvigionarsi di farmaci veri, cioè’ di risorse economiche che, esse ed esse sole, possono far invertire la disastrosa condizione economico- sociale in cui versa la città. Nessuno imputa al primo cittadino la responsabilità dello stato di cose che si è trovato a gestire, ovviamente determinato da altri ma , nel contempo, conosciuto da tutti. Quello che gli si chiede e’ di non tentare di farci credere , perché’ forse non crede nemmeno lui, che la cura coincide semplicemente con la denuncia della malattia”.

Avv. Salvatore Chindemi

 

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