Reggio: “eliminiamo i danni della Riforma Fornero”

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“Con la Riforma delle pensioni voluta dalla Fornero nel 2011 a partire dal 2012, abbiamo avuto la sostanziale abolizione delle pensioni di anzianità e la rimodulazione delle pensioni di vecchiaia fissando a 66 anni per le donne e 67 per gli uomini l’età minima per uscire dal mondo del lavoro. Il ministro Poletti assicura che attraverso un intervento del Parlamento si rimedierà nelle prossime settimane alle storture che questa riforma ha creato, passando ad un sistema flessibile in cui l’uscita anticipata comporterà una riduzione della pensione, e quella posticipata invece una maggiore entrata per il pensionato. In attesa della nuova normativa, al fine di arginare i difetti della Riforma delle pensioni della Fornero e di creare nuovi posti di lavoro per i giovani, vogliamo proporre un intervento in favore dei dipendenti a tempo indeterminato della Regione Calabria. Con la Legge Regionale 34 del 2010, valida per gli anni 2011-2013, si era proposto un meccanismo di scivolo fino alla pensione che consisteva nell’accompagnare il dipendente regionale fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge con un’indennità supplementare, pari a sette mensilità della retribuzione lorda risultante dalla media degli ultimi dodici mesi di servizio, per ciascuno degli anni necessari al raggiungimento dei limiti di età previsti dalla normativa” afferma in una nota il consigliere regionale Gianni Nucera. “L’indennità veniva erogata in base alla richiesta diretta del lavoratore, comportando inoltre l’immediata risoluzione del rapporto di lavoro. L’approvazione della Riforma delle pensioni della Fornero ha fatto sì che i dipendenti pronti a utilizzare lo scivolo nel 2012, abbiano perso l’opportunità di tale finestra di uscita. Per consentire a tutti – continua- di godere del medesimo diritto e arginare fattori discriminativi generati dalla miopia dell’ultima Riforma, si chiede, sulla base della Legge Regionale 34, che venga fatta una nuova legge sullo scivolamento rimodulando semplicemente i criteri di accompagnamento, fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge, così da permettere finalmente l’uscita dall’amministrazione di chi, di fatto, aveva toccato con mano la possibilità del pensionamento – e con loro garantire la stessa opportunità per il triennio 2015-2017 a chi ne avesse i requisiti. Sui posti lasciati liberi chiediamo che vengano attivati i concorsi. Il nostro intento – conclude- è anche quello di favorire una riorganizzazione degli uffici con l’inserimento di personale giovane, motivato, in grado di far fare il salto di qualità all’Amministrazione senza un sostanziale aggravio per le casse regionali”.

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