Milazzo (Me): arrestati un 34enne e un 27enne di Catania per furto aggravato

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I Carabinieri della Stazione di Roccavaldina, agli ordini del Maresciallo Aiutante Luciano Le Donne, nella giornata di ieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del tribunale di Barcellona P.G., su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona, hanno tratto in arresto a Catania con l’ausilio dei colleghi delle Stazioni di Catania Piazza Dante e Catania Nesima:

-Cardarone Antonino Catanese  classe 1980 già noto alle Forze dell’Ordine, sottoponendolo alla custodia cautelare in carcere;

-Nicolosi Giuseppe catanese classe 1987, già noto alle Forze dell’Ordine, sottoponendolo alla custodia cautelare degli arresti domiciliari. Complesse indagini svolte dai Carabinieri della Stazione di Roccavaldina hanno permesso di dimostrare che i due arrestati erano gli autori di diversi furti avvenuti nell’estate scorsa nei comuni di Roccavaldina, Torregrotta e in tutto il comprensorio della provincia di Catania, in particolare Acireale. I due “topi d’appartamento”, con una lunga “esperienza” nel campo dei furti si sono dimostrati dei veri e propri “trasfertisti” del furto in appartamento. Residenti a Catania, periodicamente facevano visita ai comuni della fascia tirrenica, svaligiando auto in sosta e abitazioni, per poi sparire. Grazie alla professionalità e acume investigativo dei Carabinieri, una di queste “trasferte” non è andata però a buon fine. In particolare, nello scorso mese di agosto, i due si erano appostati nei pressi della spiaggia di Monforte Marina, tenendo d’occhio i parcheggi delle autovetture. Dopo un paziente periodo di osservazione, i due ponevano attenzione su una coppia di coniugi, che prima di scendere dalla macchina e dirigersi in spiaggia, lasciavano nel cruscotto le fedi nunziali, le chiavi di casa e altri monili. Appena le vittime si erano allontanate, attraverso un’abile effrazione, i due catanesi aprivano la vettura, una Ford Fiesta e rubavano i gioielli e le chiavi. Non si limitavano a questo, perché, dimostrando particolare “esperienza” nel settore, annotavano l’indirizzo di casa dei due malcapitati dopo averlo cercato nei documenti della vettura e assicurativi. Salivano poi a bordo della loro autovettura e si dirigevano a Roccavaldina dove i due coniugi sono residenti. Giunti in loco, approfittando dell’orario di pranzo, sapendo che i proprietari erano a mare, dopo un accurato sopralluogo, entravano in casa utilizzando le chiavi precedentemente rubate. Entrati nell’abitazione riuscivano a rubare solo alcuni monili in oro, allorquando, il padre di una delle due vittime, insospettito dalla presenza di una macchina “strana” in quella zona particolarmente isolata, li metteva in fuga. I due catanesi scoperti, allora, abbandonavano la loro vettura una fiat 500 nuova, lasciandola parcheggiata nei pressi dell’abitazione delle vittime, e si davano alla fuga a piedi inizialmente lungo l’argine del torrente Bagheria per poi dirigersi verso Torregrotta. Giunti in una delle strade principali di Torregrotta, adocchiavano un cittadino che aveva frettolosamente parcheggiato la propria vettura sul ciglio della strada, lasciando le chiavi appese al cruscotto, poiché stava ritirando dei capi puliti da una lavanderia. I due, come in un film, salivano a bordo della vettura e dopo una rocambolesca manovra si davano alla fuga dirigendosi sulla SS113. Giunti all’altezza di Spadafora abbandonavano la vettura rubata e facevano perdere le proprie tracce. In contemporanea con il loro iter criminoso, i Carabinieri delle stazioni di Roccavaldina e Fondachello Valdina, allertati dalle vittime dei furti, si erano già messi sulle loro tracce, rinvenendo la vettura rubata poco dopo. Nel corso delle serrate indagini, i Carabinieri sequestravano la vettura dei due catanesi e al suo interno ritrovavano le fedi e i monili in oro dei coniugi. Sull’autovettura venivano effettuati dei rilievi scientifici, accertamenti che venivano eseguiti anche all’interno dell’abitazione. Una complessa attività di indagine che, con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza di tutta la zona, con complessi riconoscimenti fotografici grazie alla collaborazione delle vittime e di vari testimoni e con accertamenti tecnici scientifici, permetteva ai Carabinieri di Roccavaldina di identificare compiutamente i due responsabili. La Procura della Repubblica di Barcellona P.G. e in particolare il PM Dott. Giorgio Nicola, titolare dell’indagine, visti i gravi indizi di colpevolezza e la pericolosità sociale dei due catanesi, richiedeva l’emissione di due ordinanze di custodia cautelare che venivano concesse dal GIP. I Carabinieri di Roccavaldina ieri, quindi, si recavano a Catania e dopo aver tratto in arresto i due responsabili, conducevano il Cardarone presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza” e il Nicolosi presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Gli inquirenti stanno sviluppando ulteriori accertamenti, perché si sospetta che i due arrestati siano gli autori di numerosi altri furti avvenuti con analoghe modalità in tutta la fascia tirrenica. L’operazione rappresenta un importante risultato dei Carabinieri, in una più ampia azione di contrasto sia preventivo che repressivo al fenomeno dei furti in appartamento, portata avanti dalla Compagnia di Milazzo su tutta la fascia tirrenica.

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