Messina, educazione alla salute: gli studenti del Don Bosco in visita al Policlinico

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carerjInvestire sul proprio futuro non significa soltanto decidere cosa si farà da grandi. Significa soprattutto compiere le scelte giuste per la propria salute. È il messaggio che il prof. Scipione Carerj, direttore dell’ UOC di Cardiologia, ha voluto lanciare al gruppo di studenti dell’istituto San Giovanni Bosco di Messina che si sono recati in visita al policlinico “G. Martino” per assistere a una lezione di cardiologia e per vedere da vicino un laboratorio di ecocardiografia.

Un tuffo nella medicina, fatto di concetti semplici e immediati. Una  richiesta, quella di venire in ospedale, manifestata dagli stessi alunni, che hanno motivato questa scelta perché incuriositi da questo muscolo così importante. Ad accompagnare le due quarte classi del liceo classico e scientifico c’erano le professoresse Paola Sturiale (Scienze) e Letteria Palmeri ( Matematica e fisica). All’incontro erano presenti anche il prof. Giuseppe Oreto, direttore dell’UOC di terapia cardiologia intensiva ed interventistica, e della Scuola di Specializzazione in malattie cardiovascolari della nostra Università, e il prof. Giuseppe Andò. Quest’ultimo ha introdotto alcuni temi di base relativi al funzionamento del muscolo cardiaco sottolineando l’importanza che, in caso di infarto, assume l’angioplastica effettuata in tempi brevi.

Tempestività, dunque, una parola chiave richiamata più volte nel corso della mattinata ed evidenziata anche dal prof. Carerj nella sua relazione, perché ci sono alcune regole fondamentali da seguire quando ci troviamo di fronte ad una persona che ha un attacco di cuore. Da qui la spiegazione di tutti i passaggi che fanno parte della “catena della vita” e che comprendono: la chiamata al 118, le manovre rianimatorie, l’assistenza e il trasporto presso un centro specializzato, possibilmente, dove sia presente l’emodinamica. .

carerj 2In Italia circa 160.000 persone sono colpite da infarto; in particolare  una persona ogni 3 -4 minuti ha un problema cardiaco. Gli allievi hanno potuto comprendere da vicino quali siano i sintomi e le cause principali, analizzando la differenza che c’è tra angina, infarto e morte improvvisa.

Velocità di intervento, ma soprattutto prevenzione perché “informare ed educare è meglio che curare”. È un concetto fondamentale che il prof. Carerj ha sottolineato con forza, ribadendo quanto sia importante la corretta alimentazione e l’esercizio dell’attività fisica. Temi di certo più volte rimarcati all’opinione pubblica, ma che hanno ancor più valore per le nuove generazioni. “Dovete cominciare fin da ora – ha detto il prof. Carerj – ad avere un’ igiene di vita corretta; il primo step è  il mangiar sano, il secondo è lo sport”. Sport che è stato analizzato anche sotto un altro punto di vista, con un richiamo alla mortalità improvvisa nei giovani atleti. I ragazzi hanno compreso quali sono i fattori di rischio per coloro che praticano attività agonistica e perché questi soggetti spesso vanno incontro ad episodi drammatici. Secondo uno studio italiano, infatti, la morte improvvisa è tre volte più frequente negli atleti che praticano attività agonistica e coinvolge spesso chi ha un’età inferiore ai 35 anni. Al termine della lezione gli studenti hanno poi visitato il laboratorio di ecocardiografia: qui hanno visto le macchine e le innovative  tecnologie utilizzate per eseguire gli esami diagnostici.

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