L’ASP di Cosenza sospende le cure palliative per malati terminali e disabili

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Il taglio condanna queste persone a convivere con il proprio dolore

L’ASP di Cosenza ha deciso di sospendere il servizio di cure palliative e terapia del dolore ai domiciliari per i malati terminali affidata ad alcune cooperative dopo l’esternalizzazione decisa negli anni scorsi. Dal 16 marzo, infatti, i malati terminali cosentini dovranno combattere da soli contro il proprio male. Non riceveranno neanche l’assistenza domiciliare che in qualche modo, seppur in maniera temporanea, avrebbe potuto dargli sollievo. Le cooperative responsabili della distribuzione dei farmaci palliativi, si sono rivolte al neo commissario alla salute Scura che nei prossimi giorni si insedierà a Catanzaro presso il dipartimento alla sanità della regione, sperando in una sua risoluzione.

I tagli sulle spese dell’ASP di Cosenza si rendono necessarie, ma essi appaiono dei tagli fatti ad occhi chiusi. Le limitazioni, com’è evidente riguardano fasce della popolazione che già deboli si vanno a indebolire ancor di più. I malati terminali e i disabili cosentini le cui condizioni sono messe a dura prova tutti i giorni, si ritrovano a dover affrontare l’ennesimo ostacolo. I tagli si dovrebbero effettuare sugli sprechi e non sulla salute delle persone. Per il PSE di Cosenza la decisione dell’ASP è un vero abuso, una violazione ad un diritto costituzionale.

 

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