La giornata archeologica a Castiglione di Paludi (Cs), la promozione passa dalla rete

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Giuseppe Graziano intervenuto all’evento a favore di investimenti tecnologici per rilanciare il patrimonio storico

Archeologia:Sibari;sindaco,tanto da fare,servono 4,5 milioniInvestire sulle nuove tecnologie per rendere maggiormente fruibile il patrimonio storico-culturale custodito in Calabria. Il contributo, in termini di contenuti e promozione dei territori e dei beni monumentali, offerto dalle numerose applicazioni digitali, raggiungibili da un semplice smartphone, possono rappresentare lo strumento ideale per richiamare sui siti archeologici minori gli interessi del turismo di massa. Oggi, infatti, basta un click, piuttosto che scannerizzare un QRcode, per avere informazioni e raggiungere da ogni parte del globo luoghi mitologici e paesaggi mozzafiato che in altri tempi sarebbero rimasti circoscritti, probabilmente, alla sola conoscenza dei territori circostanti. Ecco perché mettere in rete, investendo in tecnologia, questo capitale artistico è ugualmente importante rispetto alla loro manutenzione e tutela. È, questo, quanto ribadito dal Consigliere regionale Giuseppe Graziano, intervenuto stamani (Sabato, 21 Marzo) alla Giornata archeologica a Castiglione di Paludi, promossa dall’Associazione culturale Rizoma e dal progetto Luoghi Ideali di Fabrizio Barca.

Nella sua lunga storia – ha detto Graziano – la Calabria è stata terra di approdo, transito e conquista per popoli gravitanti nel bacino del Mediterraneo e genti provenienti dalle regioni transalpine, che hanno dato vita ad una straordinaria polifonia culturale fatta di innesti e persistenze, di una fervida dialettica tra tradizione ed innovazione. Un caleidoscopio culturale di straordinario fascino i cui riflessi si scorgono nel patrimonio storico artistico, nella gastronomia, nell’artigianato, nella musica, nelle forme di religiosità, nel paesaggio. Testimonianze di una storia millenaria di grande fascino, che andrebbero maggiormente valorizzate, se si considera che l’intero territorio regionale è disseminato di testimonianze archeologiche. A parte i grandi parchi Locri, Capo Colonna, Roccelletta di Borgia e Sibari, di non minore interesse sono le aree archeologiche di Cirò Marina, Monasterace Marina e anche Castiglione di Paludi. L’iniziativa di oggi – ha ribadito il Segretario questore – mette in risalto proprio la problematica dei beni archeologici minori. Infatti il valore attribuito al bene archeologico comincia a dipendere in qualche modo dal grado di fruizione che è capace di ottenere da parte dell’utenza. Il valore del patrimonio culturale tout court oggi è dunque sempre più legato al grado di popolarità che si riesce a conferirgli. Per questo bisogna trovare il modo di rendere maggiormente fruibile il nostro capitale artistico, archeologico e culturale. Ben vengano le iniziative come quella di oggi che serve non solo a sensibilizzare sulla necessità di valorizzare e tutelare i beni archeologici cosiddetti “minori”, che rischiano di essere dimenticati e cancellati dalla memoria storica degli uomini, ma anche a promuovere un esempio in cui tecnologia e storia si fondono insieme e possono dare un impulso alla fruizione di questi beni. Le tecnologie – ha precisato il Consigliere della Casa delle Libertà – rivestono un ruolo di fondamentale in questo settore. I sistemi informativi basati su QRcode, come quello proposto per Castiglione di Paludi, ad esempio, sono veloci da predisporre ed alla portata di tutti gli utenti, e permettono al visitatore di avere in mano, con un semplice click, tutta le informazioni necessarie per un lungo e affascinante viaggio nella storia. Ovviamente, per riqualificare e rilanciare nel mercato turistico luoghi come il parco archeologico di Castiglione serve innanzitutto investire sulla loro manutenzione. Perché questi luoghi spesso versano in condizioni di abbandono grave. Probabilmente in una valutazione economica, gli investimenti necessari per il restauro e per la gestione, non sono bilanciati dalle entrate generate da un possibile flusso turistico e questo scoraggia qualsiasi iniziativa. Ma possiamo invertire questa tendenza, iniziando a creare attorno questi siti una rete tecnologica che polarizzi interesse e curiosità dei visitatori. I percorsi archeo-digitali, le mappa OpenStreetMap – ha concluso Graziano – possono rappresentare, infatti, la salvezza per il nostro inestimabile patrimonio artistico-culturale e archeologico. Investiamoci!”

Immagine di repertorio

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