Confartigianato Calabria: “l’obbligo del Pos è una vera azione vessatoria”

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logo confartigianatoConfartigianato-afferma in una nota Salvatore Lucàè contraria all’introduzione di sanzioni per chi non si è ancora adeguato all’obbligo di disporre del Pos per consentire pagamenti con bancomat e carte di credito: si tratta di un’azione alquanto vessatoria nei confronti di quei piccoli imprenditori, in piena crisi, che non hanno la capacità di sostenere i costi del canone di servizio e di attivazione di uno strumento che favorisce solo ed esclusivamente il sistema finanziario. Il disegno di legge1747 presentato in Senato il 22 gennaio scorso dai senatori Aiello, Gentile, Bilardi e Di Giacomo prevede – prosegue- per le imprese che non si attrezzano di POS, sanzioni e quant’altro. Ad oggi le disposizioni non prevedevano alcuna sanzione malgrado fosse in vigore da giugno 2014, ma ci hanno pensato i senatori sopraindicati a risolvere la problematica. Forse gli Egregi parlamentari, prima di presentare il disegno di legge, facevano bene a porsi una domanda: come mai in tanti ancora non si sono adeguati? Evidentemente ancora non hanno la giusta contezza della situazione tragica che vivono quotidianamente i nostri piccoli imprenditori, 12000 aziende chiuse nella sola Calabria non sono bastate a convincerli diversamente. Certamente è un disegno di legge e un’altra decisione parlamentare che favorisce le banche, né serve nel concreto a combattere seriamente l’evasione. Il disegno di legge, ora in discussione -aggiunge- specificatamente prevede, oltre a una sanzione di 500 euro, l’obbligo di adeguamento entro 30 e 60 giorni di tempo dalla sanzione per comunicare l’adeguamento alla Guardia di Finanza: ”se non si provvede ancora a regolarizzare scatta un’ulteriore sanzione di mille euro e si può arrivare anche alla sospensione dell’attività”. In un Paese dove l’utilizzo della moneta elettronica è così scarso, è veramente un paradosso che in Parlamento si legifera in questo senso invece di affrontare in modo esaustivo la mancanza di credito alle imprese che sta veramente devastando il nostro tessuto economico. Che si preveda quantomeno, considerata la puntigliosità dei legislatori, un credito di imposta, che potrebbe avere il duplice risultato di premiare il professionista o l’artigiano che, in adempimento della normativa, abbia provveduto a dotarsi degli strumenti elettronici di pagamento, e anche a tutelare il consumatore e fruitore del servizio nel caso in cui – conclude- lo stesso si veda negata la possibilità legittima di pagare mediante strumenti elettronici”.

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