Era uno scontro diretto disperato per la salvezza, l’Aversa Normanna veniva da 5 risultati utili consecutivi di cui 4 vittorie e un pareggio che valeva doppio in trasferta sul campo della capolista Benevento. La Reggina è riuscita a vincere contro la squadra più in forma del campionato che fino a un mese fa era ultima e staccata, invece fino a ieri aveva superato Reggina, Savoia, Ischia e Messina e pensava addirittura alla salvezza diretta. Gli amaranto, che avevano perso le ultime due partite contro squadre tranquille a metà classifica come Lupa Roma e Vigor Lamezia, hanno poi centrato la vittoria più importante, difficile, insperata, rilanciandosi in classifica e ritrovando morale e contemporaneamente riportando con i piedi per terra i normanni, adesso distanti appena tre punti in classifica come il Messina.
E’ stata una partita nervosa, molto poco calcistica, su un terreno di gioco ai limiti della praticabilità in cui fare calcio è praticamente impossibile. Una “guerra”, così l’hanno definita i protagonisti nel post partita, spesso nervosa in cui non sono mancati i colpi proibiti. I calciatori della Reggina hanno dimostrato di essere ancora vivi, di essere un gruppo vero, non solo in campo ma anche fuori con lo sfogo di gioia nel post-partita per una vittoria che mancava da più di un mese, dopo due pareggi e quattro sconfitte consecutive. Una vittoria senza gol subiti per una squadra che è sempre il peggior attacco del torneo con appena 21 reti realizzate in 30 partite, ma che non è più la peggior difesa: Ischia (46) e soprattutto Lupa Roma e Messina (48) hanno subito più gol dei 45 incassati dagli amaranto. In campo il migliore è stato senza ombra di dubbio il portiere Kovacsik, che ha tenuto in piedi la squadra nel primo tempo con una parata straordinaria, poi è sempre stato pronto non solo tra i pali ma anche nelle uscite.
Le Pagelle di StrettoWeb:
Kovacsik 8 Il migliore: blinda la porta come a Caserta, quando ha queste giornate da’ l’impressione di poter parare qualsiasi cosa. Spiderman.
Di Lorenzo 6,5 Efficace, pulito e ordinato.
Cirillo 6,5 Guida la difesa e la squadra, da capitano, con precisione, grinta ed esperienza.
Aronica S.V. Si fa male dopo appena tre minuti ed è costretto ad uscire dal campo; la speranza è che non sia nulla di grave.
Gallozzi 6,5 Sulla fascia destra dalla difesa all’attacco riesce a spaziare, pur senza particolari eccessi.
Armellino 6,5 Gigantesco nel finale, si dimostra esperto e intelligente nonostante nel primo tempo fosse partito male.
Salandria 7 Non ha le doti e le caratteristiche per poter fare da regista in mezzo al centrocampo: non è la sua posizione più congeniale, ma sopperisce alle carenze tecniche con un cuore e un sacrificio senza pari.
Maimone 6 Prestazione sottotono rispetto alle ultime gare. Nel secondo tempo potrebbe fare di più per aiutare la squadra a rimanere lontana dalla propria area di rigore.
Benedetti 6,5 Pendolino sulla fascia sinistra, “sporca” più volte i rinvii ma per il resto si conferma uno degli uomini più pericolosi della squadra.
Insigne 7 Il più pericoloso: incute timore agli avversari ogni volta che ha il pallone nei piedi, poi si procura il rigore (nettissimo) che vale la vittoria.
Viola 7 Belle giocate, poi realizza con grande freddezza il delicatissimo rigore della vittoria trovando il terzo gol stagionale.
Ungaro 7 Sostituisce Aronica entrando a freddo al terzo minuto di gioco, sfodera una prestazione egregia di lotta e cuore.
Masini 7 Entra nella ripresa ed è il più utile per alzare il baricentro della squadra quando è chiamata a soffrire nel finale.
Velardi S.V. Esordio con la maglia amaranto per pochi secondi nel finale.
All. Alberti 6 Giudicare la partita dal punto di vista tecnico e tattico è praticamente impossibile, ma la squadra ha avuto una straordinaria reazione d’orgoglio. Nel girone d’andata, dopo la penalizzazione e il 4-0 di Lamezia i ragazzini si erano sciolti come neve al sole, ne erano venute fuori 7 sconfitte consecutive senza fare neanche un gol, e 9 partite senza vittorie. Adesso invece dopo 4 sconfitte l’impressione è che sia stata più che altro l’esperienza dei “senatori” e la forza del gruppo nello spogliatoio (di cui anche lui fa parte) a risollevare la squadra. Ma sabato bisogna vincere ancora, per far sì che questo successo sia servito a qualcosa.