Sanità al collasso in Sicilia, il sindaco di Cefalù indignato per la chiusura del “centro nascite”

StrettoWeb

centro nascite cefalù“Sono indignato. Quella dell’assessore Lucia Borsellino è una decisione sbagliata e va immediatamente revocata”. Il sindaco di Cefalù (PA), Rosario Lapunzina, annuncia così la “battaglia di una comunità'” a difesa del punto nascite dell’ospedale di cui è stata decisa la chiusura. “La protesta – aggiunge – non si fermerà fino a quando non si porrà rimedio a un errore gravissimo. La decisione dell’assessore non si spiega neppure sotto il profilo emotivo dopo quello che è accaduto alla neonata di Catania. Qui si vuole chiudere una struttura che è considerata un’eccellenza della sanità siciliana. E’ grave anche il fatto che l’assessore non mi abbia neppure informato quando insieme abbiamo sottoscritto il nuovo statuto della Fondazione Giglio, che gestisce l’ospedale di Cefalù”. Anche la conferenza dei sindaci del distretto sanitario 33 giudica la chiusura “incomprensibile” e chiede un’audizione davanti alla commissione sanità dell’Assemblea regionale. Il documento è firmato dai sindaci di Cefalù, Pollina, Lascari, Gratteri, Campofelice di Roccella, San Mauro Castelverde, Collesano, Isnello e Castelbuono. Dopo avere ricordato che sono stati messi in sicurezza i punti nascite di alcuni piccoli centri, la conferenza dei sindaci ricorda che nel 2014 il centro di Cefalù ha avuto un incremento di parti del 15 per cento e nel 2015 supererà la soglia dei 500 parti. “L’accorpamento del centro a quello di Termini Imerese – sottolinea il sindaco – non si giustifica neanche sotto il profilo della sicurezza. Mentre a Cefalù è assicurata un’assistenza completa nelle 24 ore, a Termini manca la rianimazione pediatrica: proprio la struttura che avrebbe salvato la neonata di Catania”.

Condividi