Reggio: protesta dei vigili del fuoco davanti la Prefettura

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“Per le inefficienze del servizio essenziale di soccorso dei Vigili del Fuoco, causate soprattutto dalla drastica riduzione in sede locale di oltre l’ottanta per cento dei richiami dei vigili discontinui (precari), diminuzione ancora più rigida di quella prevista dal decreto del Governo che per il 2015 è previsto un taglio pari al cinquanta per cento. Esattamente dalla riduzione dei richiami dei vigili del fuoco precari la situazione è precipitata. Nello scorso mese di gennaio, in numerose occasioni documentate, si sono verificate delle criticità, dovute alla carenza di personale, che hanno determinato addirittura la chiusura di alcune sedi della Provincia. La collocazione del personale nelle sedi e nelle unità di soccorso, non può avvenire in conformità ai principi fissati dall’Ordinamento del Corpo Nazionale VV. F., dal regolamento di servizio, dalle linee guida della Direzione Centrale” è quanto afferma in una nota Carmelo Mallamami dell’Usb. “Tutte regole indispensabili affinché il servizio istituzionale avvenga in modo da garantire sia la sicurezza degli operatori che quella dei cittadini destinatari del servizio. L’obbligo di predisporre le squadre di soccorso con minimo 5 unità è continuamente disatteso. Le deroghe, previste solo per rarissimi casi eccezionali, sono quotidianità: Squadre composte senza unità capo squadra; Forza minima del servizio di soccorso e antincendio aeroportuale nella stretta misura di n. 9 unità. Oltre alla carenza di personale -continua-  tante altre sono le condizioni che pregiudicano le integrità psico-fisica degli operatori: Continui spostamenti urgenti da sede a sede; Mancato avvicendamento del personale in situazioni stressanti; Riduzione delle attività di addestramento; Non fruibilità delle ferie; Sedi di servizio senza manutenzione con carenti condizioni igieniche; Esiguo parco automezzi di soccorso con macchine obsolescenti e privi di manutenzione; Attrezzature vetuste e inadeguate. USB afferma che c’è in atto un vero e proprio smantellamento del Corpo Nazionale che intende ricorrere sempre più alla componente volontaria, per evitare le regole sulla sicurezza degli operatori, come il caso dei distaccamenti di Gambarie e Bagnara, che funzionano con personale senza mantenimento delle abilità operative, che può essere acquisito partecipando a dei programmi di addestramento. La situazione – conclude- va riportata alla regolarità con la stabilizzazione del precariato e con l’ammodernamento del parco automezzi, dell’attrezzatura e delle sedi di servizio””.

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