Reggio, al Comune il vertice dei Sindaci sulla Città metropolitana tra dubbi e assenze [FOTO e VIDEO]

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Dei 97 Comuni che compongono la Provincia di Reggio Calabria, oggi erano presenti soltanto in 52 (esclusi ovviamente gli enti commissariati).

Solo 52 amministratori hanno accolto questa mattina l’invito del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e hanno partecipato al primo incontro operativo sulla Città Metropolitana e sulla redazione del nuovo statuto.

Un evento importante, a cui però alcuni amministratori della Provincia hanno preferito rinunciare a causa del clima “ostile” nei confronti del progetto di trasformazione in Città Metropolitana del comprensorio reggino a partire dal 2016.

Medesimo clima respiratosi anche questa mattina nell’Aula Consiliare di Palazzo San Giorgio dove alcuni dei Sindaci presenti hanno dimostrato più di qualche dubbio su quella che è stata definita “un’opportunità per il martoriato territorio di Reggio Calabria“.

Sfiducia, timore ma soprattutto preoccupazione di essere “annessi” a Reggio città sono state le principali obiezioni e ancora profonda contrarietà all’ avvio di un “Reggiocentrismo”, che escluderebbe definitivamente i centri più lontani.

E se sul ruolo dei comuni della provincia si è interrogato il Sindaco di Seminara Piccolo; meno entusiasta, anzi addirittura “perplesso”, si è definito il Sindaco di Locri Calabrese, non solo sulla scarsa partecipazione all’incontro, ma anche sulla bontà di questo nuovo ente giuridico, che sarà la Città Metropolitana.

Un ente, appunto, che dovrebbe coniugare le esigenze di territori diversi e caratterizzati da profonde difficoltà non soltanto economiche, ma anche geografiche. Perchè se l’Aspromonte di fatto divide in due la provincia di Reggio Calabria e provoca il distacco di alcune realtà, dall’altro lato “dovrà avere un ruolo essenziale nella futura città metropolitana e dovrà essere una risorsa” secondo Crupi, Sindaco di Bova Marina.

97 Comuni, dunque, che appaiono distanti tra loro e soprattutto “abbandonati” dalle Istituzioni quali Provincia e Regione, i due attori principali di questo “traghettamento”.

Assenza, che è stata rimarcata soprattutto da Walter Scerbo, Sindaco di Palizzi. “Oggi di quali potenzialità della Città Metropolitana parliamo se prima non abbiamo le risposte da Provincia e Regione?– ha dichiarato nel suo intervento- La Regione Calabria avrebbe, infatti, dovuto entro il 31 Dicembre scorso legiferare sulle funzioni aggiuntive della Città Metropolitana e la Provincia, entro il 1 Marzo, a sua volta dovrà deliberare gli esuberi del personale“.

Una trasformazione in Città Metropolitana, che a sentire i diversi amministratori, non convince affatto, anzi spaventa i territori nonostante le parole di entusiasmo e di ottimismo usate dal Sindaco Falcomatà nel suo intervento: “L’ambiziosa sfida che ci attende è quella della sostenibilità ambientale, della partecipazione democratica, della qualità sociale e culturale della vita dei cittadini e delle comunità che la caratterizzano. Per vincerla, servono nuovi occhi e rinnovato impegno civico, politico e sociale. Il percorso di costruzione della Città Metropolitana non può più aspettare.

E’ da folli pensare che la città metropolitana possa essere Reggiocentrica, ma perchè questo accada è necessario che i territori diventino davvero protagonisti del cambiamento“.

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