Messina, vertenza Santa Rita. La Cot contro la Cgil: campagna miope e intimidatoria

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santa ritaSulla vertenza Santa Rita non si placano le polemiche. Dopo le sortite della FP-Cgil, arriva la replica della Cot, l’azienda che ha manifestato l’intenzione di provvedere all’assunzione del personale della clinica e alla conservazione del finanziamento nell’ambito della città di Messina.

L’istituto Clinico Polispecialistico commenta così le parole della segretaria di categoria del sindacato, Clara Crocè: “Non si comprende la difesa partigiana da parte della Fp-CGIL a favore di un’impresa (la Carmona srl) che pretende la rinunzia della curatela fallimentare e dei lavoratori ai loro crediti in cambio di una proposta aleatoria, senza alcuna garanzia occupazionale a Messina, ben sapendo che la ragione della chiusura della Clinica S. Rita e la revoca dell’accreditamento sono la diretta e ineludibile conseguenze della mancanza di requisiti ‘strutturali, tecnologici ed organizzativi’ contestati da circa tre anni e mai rimossi; nonché dall’inerzia degli organi fallimentari che non hanno fatto nulla per evitare la revoca definitiva, pur avendo ricevuto tutte le diffide preliminari da parte dell’Assessorato della salute, fin dall’aprile 2014 e – da ultimo – dal 10 novembre 2014, senza attuare alcun intervento per rimuovere le cause della sospensione dell’autorizzazione sanitaria e dell’accreditamento”.

Di più: nella nota diramata, l’Istituto manifesta perplessità anche in merito alle intimidazioni rivolte all’assessorato regionale della Salute e al direttore generale. “Si vuole qui ricordare che l’interesse dei lavoratori non si consegue parteggiando per una sola ditta privata, ma guardando alle effettive possibilità di salvaguardia dei posti di lavoro, garantita solo da chi, come la COT spa, ha tutti i requisiti accertati e documentati dalla Regione e da organismi di revisione internazionali. In ogni caso, ove si ritenesse di dare una propria informativa all’Assemblea regionale, la COT spa è pronta e chiede di essere ascoltata dalla VI Commissione dell’ARS, per far presenti le proprie ragioni, che coincidono interamente con quelle dei lavoratori e della organizzazione della rete sanitaria siciliana”.

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