Messina, taglio ai treni: Germanà e Garofalo (NCD) all’attacco. FS traccheggia

StrettoWeb

binariContinua a tenere banco la dismissione delle Ferrovie coi tagli attuati verso i treni a lunga percorrenza. Nino Germanà, parlamentare regionale del Nuovo Centro Destra, ha manifestato tutto il suo stupore, la sua incredulità da siciliano e da italiano: “In un Paese civile non può esistere una situazione simile, specie considerati gli oltre 3 miliardi di finanziamenti stanziati in Sicilia a beneficio delle ferrovie: parliamo di soldi pubblici, denaro di quegli stessi cittadini a cui oggi si nega un diritto come se non fosse tale“. Evidenziando come la continuità territoriale rientri nel diritto alla mobilità sancito dalla nostra Costituzione, Germanà lancia l’affondo sul Ministro Lupi: “la condizione dei trasporti ferroviari, e non solo, in Sicilia è talmente disastrosa e inadeguata al soddisfacimento delle esigenze di un territorio che è abitato da oltre cinque milioni di cittadini, nonché frequentato da un alto flusso di turisti stagionali, che la giusta e ovvia direzione da intraprendere dovrebbe essere la valorizzazione e il miglioramento delle condizioni delle infrastrutture e dei mezzi, non certo la loro riduzione o cancellazione drastica“. Da qui la conclusione:  “è tempo di dire basta a questi che sono veri e propri soprusi, trattamenti ingenerosi e assurdi che sottolineano le differenze tra una parte e un’altra dell’Italia, spaccando il Paese a metà“.

vincenzo garofaloSulla stessa lunghezza d’onda è il commento del deputato nazionale Vincenzo Garofalo, collega di partito di Germanà. Questi ha chiesto un incontro immediato con l’amministratore delegato di FS, Michele Mario Elia: “Dopo tanti sacrifici e impegno siamo riusciti a ottenere lo stanziamento di 30 milioni per Metromare il cui bando triennale, tra l’altro, è stato già pubblicato. Non permetteremo che si facciano passi indietro. Nel corso di ogni incontro con Fs – ricorda Garofalo – il Ministro ha sempre posto come requisiti irrinunciabili di qualsiasi Piano di riorganizzazione aziendale nell’Area dello Stretto, il mantenimento dell’attuale livello occupazionale e il miglioramento dei servizi resi agli utenti siciliani da decenni penalizzati da un’offerta  che è  ben lontana dal raggiungere livelli accettabili di efficienza. Se le notizie diffuse corrispondessero al vero risulterebbe tradita l’intera linea indicata dal Governo e il piano non potrebbe in alcun modo essere accettato“.

Sul fronte comunale, gli esponenti democratici Santi Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni hanno chiesto al presidente del consesso civico, Emilia Barrile, una seduta aperta Consiglio, onde scongiurare l’ennesimo scippo alla città.

Dopo la polemica ad alzo zero, dall’azienda intanto fanno sapere che l’impegno di FS non è in discussione: si tratta, semmai, di rendere “più funzionale, moderna e aderente all’esigenze” l’organizzazione dei trasporti. Le garanzie occupazionali vengono però riconosciute soltanto per i 62 dipendenti Rfi, segno che qualcosa non quadra. Da Roma tentano di spostare l’attenzione sul bando Metromare, per mischiare le carte e mostrare come il Governo non sia distante dalle esigenze della comunità siciliana.

Condividi