Messina, Grioli scuote il Pd: sul Piano di Riequilibrio serve un indirizzo unitario

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Giuseppe Grioli, esponente del Partito Democratico cittadino, indirizza una lettera al segretario provinciale, Basilio Ridolfo, ed ai consiglieri comunali di area dem. L’oggetto della missiva è il piano di riequilibrio, laddove Grioli denuncia l’assenza di un indirizzo unitario. Ricordando come il Pd si fosse impegnato per evitare il dissesto prima nell’era Buzzanca e poi sotto il commissariamento di Croce, Grioli torna a predicare la necessità di un risanamento organico per Palazzo Zanca. Nel suo excursus rammenta i principi che ispirarono gli allora consiglieri: “Volevamo avviare un’operazione verità che non si limitasse solo ad una ricognizione della massa debitoria reale dell’Ente cittadino, ma tentasse di imprimere, con una matura azione politica, un percorso virtuoso di governo che portasse i vari settori della pubblica amministrazione, dal patrimonio ai servizi sociali, dai rifiuti ai trasporti, a livelli di efficienza e di sostenibilità economica, eliminando le incrostazioni, le inefficienze e gli sprechi che hanno accompagnato decenni di governo della cosa pubblica”. Da qui il monito sul voto prossimo venturo: “L’ipotesi che ciascun consigliere possa assumere posizioni autonome, in assenza di una linea politica discussa e condivisa, mi rammarica e mi spinge a chiedere pubblicamente un’assunzione di responsabilità da parte degli eletti in Consiglio e da parte del Segretario Provinciale.  L’interesse della città e le conseguenze che le scelte in oggetto possono determinare per tutti noi richiedono un impegno del Pd ad assumere il ruolo di partito di governo. Sono ancora convinto che ogni tentativo vada speso per evitare il dissesto del Comune di Messina – conclude Grioli – tuttavia le proposte in campo, le richieste del Ministero dell’interno, le osservazioni della Corte dei Conti e i pareri del Collegio dei revisori dei conti dovrebbero sollecitarci ad una riflessione finalizzata ad una posizione politica che sia favorevole o contraria ed impegni la nostra rappresentanza istituzionale in una direzione univoca”.

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