Reggio, al via i lavori per “ottimizzazione e riefficientamento dei collettori fognari”

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fogne reggioIl presente intervento si inquadra in una più ampia programmazione d’ambito volta alla tutela del territorio ed al rilancio del turismo nella regione. Quest’ultimo, infatti, è un settore di fondamentale importanza per la crescita economica del territorio stesso, nell’ambito del quale la tutela dell’ambiente assume una forte rilevanza ai fini della valorizzazione delle risorse naturali. In particolare, per sopperire alle criticità ancora evidenti nel territorio regionale, dovute alla non completa attuazione del Servizio Idrico Integrato da parte delle Autorità d’Ambito Regionali in materia di depurazione, il Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria ha condotto un’attività di programmazione straordinaria a regia, con il coinvolgimento di Enti Locali ed Arpa Calabria, finalizzata a migliorare lo stato qualitativo delle acque marino costiere, riducendo quindi anche i tratti di costa non balneabili, attraverso azioni mirate alla rimozione degli impatti negativi imputabili alla particolare difficoltà di gestione dei reflui urbani. In attuazione di tale strategia regionale, è stato predisposto un Piano Operativo di Intervento, approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 335 del 22.07.2011, per il miglioramento e l’adeguamento del sistema fognario e depurativo, di concerto con le cinque Autorità d’Ambito Regionali per il Servizio Idrico Integrato (AATO), coerentemente con la pianificazione d’ambito di settore ed in particolare con i Piani d’Ambito (PdA) ed i Piani Operativi Triennali (POT) predisposti dalle competenti Autorità. Prevedendo la stretta correlazione, in termini di efficienza ed ottimizzazione a regime, tra la fase di esecuzione e quella di progettazione di tale tipologia di interventi, si è scelto di appaltare i lavori unitamente alla progettazione, sulla base del progetto preliminare ai sensi di quanto previsto dall’art. 53, comma 2 – lettera c), del D.Lgs. 163/06 e dell’art. 168 del D.P.R. 207/10.

Finanziamento dell’intervento

Il presente intervento denominato “Ottimizzazione dei collettori fognari principali e degli impianti di sollevamento”, rientra tra gli interventi programmati dall’Amministrazione comunale di concerto con le Autorità d’Ambito e con la Regione Calabria. Per tale opera è previsto un finanziamento complessivo pari ad €.3.500.000,00 di provenienza interamente regionale, giusti Delibera di Giunta Regionale n. 335 del 22.07.2011 e Decreto Dirigenziale n. 9837 del 04.08.2011 del Dipartimento delle Politiche Ambientali, gravante, nell’ambito della programmazione indicata in premessa, sui fondi del POR Calabria FESR 2007/2013. Finanziamento regolamentato dalla Convenzione sottoscritta con la Regione Calabria – Dipartimento per le Politiche Ambientali – in data 02.09.2011, Rep. n. 1552.

Obiettivi del progetto

Nel Piano Operativo d’Intervento rientra, appunto, l’intervento in parola che prevede una serie di interventi mirati al miglioramento ed all’efficientamento dei collettori fognari principali e degli impianti di sollevamento deputati al convogliamento dei reflui in quest’ultimi, in maniera da minimizzare, anzi annullare del tutto, gli sversamenti a mare che si manifestano nelle situazioni di crisi o di emergenza delle reti (impianti di sollevamento non funzionanti, alluvioni, precipitazioni intense etc). Esso interessa tutta la parte mediano-costiera del territorio comunale ma con azioni di natura ed intensità differenti nelle tre macro-zone in cui lo stesso è stato idealmente suddiviso. Infatti, dovendo verificare l’efficienza dei collettori fognari principali, si è partiti, nell’analisi delle problematiche, dai tre maggiori siti di depurazione presenti, posizionati in prossimità della costa, suddividendo il bacino di utenza nelle tre zone di Nord, Centro e Sud collettate, rispettivamente, agli impianti di Gallico (circa 35.000 abitanti equivalenti in media), Ravagnese (circa 100.000 abitanti equivalenti in media) e Pellaro (circa 30.000 abitanti equivalenti in media). Per ciascuna zona si è cercato di individuare lo stato di fatto e le disfunzioni esistenti. Il progetto condotto ha seguito due linee principali d’intervento:

1) la prima volta alla primaria ricognizione dei tre collettori fognari principali, con l’intento di individuare sia le eventuali anomalie strutturali, causa del mancato convogliamento dei reflui ai rispettivi impianti di depurazione, sia la presenza di commistione tra condotte fognanti e di smaltimento delle acque meteoriche, causa dell’incremento anomalo della portata di rete e dell’eccessiva usura delle giranti delle elettropompe per la presenza dei fanghi e delle sabbie trasportate;

2) la seconda indirizzata alla ricognizione dello stato degli impianti di sollevamento presenti sulle tre reti principali di collettamento, con lo scopo di individuarne i fermi, i malfunzionamenti e le carenze negli apparati elettromeccanici, causa a volte dell’innesco dei “troppo-pieno” con il conseguente sversamento a mare di parte dei reflui collettati.

Le soluzioni progettuali proposte tengono conto di questa duplice chiave di lettura delle disfunzioni rilevate e tendono ad intervenire sui due “comparti” in maniera sinergica, in modo non solo da eliminare le singole deficienze ma da permettere il totale convogliamento dei reflui negli impianti di depurazione eliminando, in condizioni ordinarie di funzionamento delle reti, gli sversamenti a mare degli stessi.

L’intervento garantisce i seguenti obiettivi:

  • reflui convogliati interamente nei rispettivi impianti di depurazione, in quello di Gallico per la zona Nord, in quello di Pellaro per la zona Sud ed in quello di Ravagnese per la zona del Centro;
  • eliminazione degli sversamenti a mare dei reflui durante il normale esercizio delle reti di collettamento (tranne, al più, il caso di eventi meteorici improvvisi ed anomali), con il normale transito lungo la linea di collettamento fino all’impianto di depurazione;
  • riserva adeguata di elettropompe per ogni impianto di sollevamento, almeno il 50% del fabbisogno di regime, in maniera da garantire un funzionamento ciclico durante l’ordinario esercizio (per tenere operative le parti meccaniche ed evitare blocchi da non utilizzo), ed un funzionamento in parallelo durante un esercizio “straordinario” (in caso di aumento anomalo della portata di rete, magari a causa di eventi meteorici improvvisi);
  • possibilità di controllo da remoto, per ogni nuovo quadro elettrico di azionamento, delle apparecchiature elettromeccaniche pilotate, con la predisposizione dello stesso per la telegestione tramite software di supervisione rispondente ad opportuni standard internazionali;
  • inserimento, per i nuovi impianti ed all’interno del circuito di collettamento primario, di vasche e/o stazioni di dissabbiatura, al fine di impedire l’arrivo di materiali detritici negli impianti di sollevamento cui convergono condotte di natura mista (fognarie e acque bianche), in maniera da evitare il blocco o la maggiore usura delle giranti per la presenza di fanghi e/o di sabbie incanalate con le acque meteoriche in condizioni di regime straordinario;
  • massima omogeneità delle componenti elettromeccaniche, in maniera da ridurre al minimo il numero di tipologie adottate, tra i vari impianti di sollevamento efficientati e con la dotazione già in esercizio, in maniera da garantire la massima interscambiabilità delle stesse tra i vari siti in situazione di particolare emergenza;
  • massimo risparmio energetico, durante il normale esercizio delle reti, delle soluzioni progettuali e delle componenti adottate;
  • massima riduzione dei costi di manutenzione ordinaria delle soluzioni progettuali e delle componenti adottate.

 Stato di fatto e Disfunzioni

Le disfunzioni rilevate sono di natura diversa nelle tre macro-zone individuate in quanto:

  • per le zone Nord e Sud le problematiche riguardano quasi esclusivamente gli impianti di sollevamento, tranne qualche tratto limitato di condotta a ridosso del depuratore di Pellaro, essendo presenti delle condotte di collettamento principali adeguate sia perché di più recente costruzione sia in virtù di recenti interventi di manutenzione e/o rifacimento;
  • per la zona del Centro invece le problematiche riguardano sia il collettore principale, carente strutturalmente in alcuni punti tanto da non garantire sempre il normale deflusso dei reflui, sia vari impianti di sollevamento e di rilancio, usurati e malfunzionanti, che non permettono l’intero collettamento delle acque provenienti dalle condotte secondarie.

Disfunzioni sui collettori

La fascia costiera compresa tra Pentimele e il torrente Menga è dotata di una rete fognaria principale, collettore ovoidale in cls, cui convergono tutte le reti della corrispondente parte alta della città, collettore principale che, come detto, ha come recapito finale il depuratore di Ravagnese. L’escursione altimetrica limitata del territorio costiero interessato, attraversato da diverse fiumare e/o torrenti, non ha consentito la realizzazione di reti con pendenza naturale, per cui è stato necessario intervallare la linea di collettamento con ben sette stazioni di sollevamento liquami di notevole portata denominati rispettivamente S1, S2, S3, S3/bis, S4, S5 ed S6. In particolare, la rete fognaria ricadente nella fascia bassa della città, nel tratto compreso tra l’Argine sx Calopinace – Via Galvani – Via Stadio a Valle – Via A. Moro fino all’incrocio della Via San Giuseppe, è costituita da un unico collettore a gravità, (ovoidale in cls delle dimensioni nette di circa ml 1.20 x 1.80) avente inizio nella stazione di sollevamento liquami S3/bis posizionata all’ingresso della Stazione Ferroviaria (Argine sx Calopinace). Al suddetto impianto di sollevamento è collettata quasi tutta la rete fognaria delle zone limitrofe e della corrispondente parte alta della città (San Giorgio, Modena, San Sperato, etc.) nonché tutte le reti provenienti dal centro città. Queste ultime, sono collettate tramite un collettore collocato in Via Vittorio Emanuele (Via Marina), che si dirama dal sollevamento S3 sito in Piazza Indipendenza fino ad attraversare il torrente Calopinace, all’altezza del sollevamento S3 /bis. Il refluo, semplicemente sollevato dall’impianto S3/ bis senza condotta di mandata, si immette in un collettore che, a gravità, arriva al sollevamento S4 posto all’incrocio di Via Aldo Moro angolo Via San Giuseppe. Dal sollevamento S4, tramite le due condotte prementi, ? 600 poste all’interno di un cunicolo, si arriva all’incrocio Via San Giuseppe – Via Cassino, da dove i reflui, mediante altro collettore ovoidale in cls a gravità, arrivano al sollevamento S5. Dall’impianto del sollevamento S5, tramite due condotte ? 600 in parte in acciaio ed in parte in ghisa, si giunge in Via Gebbione in prossimità del sollevamento S6 da dove, attraversando il torrente San Agata in sottalveo, la mandata si disconnette nell’ultimo collettore ovoidale in cls che a gravità convoglia i reflui al depuratore di Ravagnese. Sono diverse le criticità registrate nel sistema fognario, per varie cause e/o concause, nella zona Centrale della città.

I^ criticità (area Stadio a valle – Viale A. Moro – Via San Giuseppe – Via Cassino):

a)        Presenza di più collettori, in Via Stadio a Valle in corrispondenza dell’ ingresso tribuna stadio, altezza di Via Calamizzi. L’ovoide posto sul lato monte, identificato come il collettore principale, presenta il fondo aperto e le acque fognarie invece di proseguire a gravità verso il Viale A. Moro si riversano in un secondo collettore, posto lateralmente, che si sviluppa verso la Via Calamizzi in direzione del mare. Adiacente al secondo collettore ne corre un terzo, anche questo che corre verso la Via Calamizzi sfociando nel mare dopo aver attraversato la rete ferroviaria. Sia nel secondo che nel terzo dei collettori descritti esistono presenze di reflui fognari. Si ritiene che l’ovoide è dotato di una vasca di scarico di piena, posta in area piazzale nord stadio, circa 100 m prima dell’ingresso tribuna sud, con lo scarico nel collettore affiancato all’ovoide stesso; scarico, in prossimità della vasca, che potrebbe essere attivo per la presenza di materiale alluvionale depositato sul fondo o per l’apertura a raso, da rimodellare, della parete del collettore;

b)        Inefficienza del collettore ovoidale tra Via Stadio a Valle e l’impianto di sollevamento S4. L’ovoide presenta del materiale alluvionale depositato sul fondo, di altezza variabile, da 0,50 m fino ad oltre 1,00 m. E’ stata riscontrata una minima pendenza in alcuni tratti, assente o negativa in altri, oltre che qualche tratto di cordamolla. L’unico tratto che allo stato attuale sembra efficiente, con le attuali portate, è la porzione terminale di circa 100,00 m di lunghezza;

c)        Inefficienza della stazione di sollevamento liquami S4 (angolo Viale A. Moro / Via San Giuseppe). Le dotazioni impiantistiche sono completamente da sostituire, solamente il quadro elettrico, di nuova generazione, può essere adeguato con un intervento di manutenzione straordinaria. Il fondo della vasca dell’impianto, è a quota di circa – 0,20 m rispetto alla quota del fondo del collettore di arrivo dei reflui, situazione questa anomala che non consente una corretta funzionalità delle elettropompe;

d)       L’ovoide a gravità posto in Via Cassino, che dall’arrivo delle prementi dell’impianto S4 arriva all’impianto S5, presenta materiale alluvionale depositato sul fondo con qualche piccolo tratto della volta deteriorato a seguito di interventi di scavo eseguiti sulla sede stradale.

II^ criticità (area Via Melacrino – Via Romeo – Santa Lucia):

riguarda lo sversamento dei reflui fognari a mare nei pressi del Lido Comunale, provenienti dal torrente Caserta che riceve le reti delle acque meteoriche dell’area Santa Lucia / Via G. Melacrino, reti queste che presentano delle immissioni di reflui fognari;

III^ criticità (area Viale Aldo Moro – Viale Padova):

riguarda lo sversamento dei reflui fognari a mare nei pressi del piazzale Capannina, provenienti dalla Via Gebbione e dal Viale Padova, che riceve le reti delle acque meteoriche dell’area, reti queste che presentano delle immissioni di reflui fognari;

IV^ criticità (area Piazzetta della Pace):

riguarda lo sversamento di parte dei reflui fognari nel piazzale, a seguito di forti eventi meteorici, causati da una non perfetta allocazione della rete secondaria in quel tratto, aggravato dalla non perfetta separazione con le acque meteoriche;

V^ criticità (Via Soccorso):

riguarda l’allagamento, a seguito di forti eventi meteorici, della via stessa causato da una non adeguata via di smaltimento, verso il mare, delle acque piovane causata dallo sbarramento prodotto dalla linea ferroviaria avvenuto a seguito del raddoppio della stessa. La presenza contemporanea dell’impianto di sollevamento posto lungo la via e delle problematiche di contropendenza rilevate nel tratto adiacente di collettore fanno si che il fenomeno si amplifichi con il relativo mescolarsi di reflui alle acque bianche;

Per la zona Sud della città, invece, si registra la seguente criticità sul collettore:

I^ criticità (Via Nazionale Pellaro):

riguarda una parziale insufficienza lungo la linea di collettamento, a ridosso dell’impianto di depurazione, lungo la via Nazionale che necessita di un aumento della sezione di deflusso per garantire il pieno smaltimento dei reflui verso il depuratore.

 Disfunzione sugli impianti

Tutte le reti fognarie cittadine, per la varietà della conformazione plano altimetrica del territorio, sono dotate di numerosi impianti di sollevamento, con dotazioni idrauliche, elettriche ed elettromeccaniche di varia tipologia. In funzione dell’andamento altimentrico del territorio, e quindi delle reti, la quasi totalità dei sollevamenti sono dotate di condotte di mandata di varia sezione e lunghezza; pochissimi sono gli impianti che riportano in quota i reflui in adiacenze al sollevamento ( e quindi privi di mandate). Ad oggi sul territorio comunale sono presenti circa 104 impianti di sollevamenti a servizio delle reti fognarie realizzati in diverse epoche, alcuni oltre venti anni addietro; allo stato attuale si può ipotizzare una funzionalità media-bassa, per singolo impianto, con circa il 50% delle elettropompe necessarie al normale funzionamento della rete; precaria funzionalità garantita oggi dall’attuale gestore ma solo con semplici attività manutentive di tipo ordinario. Le acque che convergono nelle varie stazioni di sollevamento, in molti casi, sono di tipo misto, atteso che in diversi collettori confluiscono sia i reflui fognari che le acque meteoriche. Il corretto funzionamento di tutto il sistema di collettamento fognario, verso i depuratori, è chiaramente fortemente influenzato da questa natura mista dei reflui oltre che strettamente dipendente dall’ efficienza degli impianti di sollevamento. Numerosi tra essi presentano dotazioni impiantistiche obsolete e deteriorate, sia per vetustà che per normale usura degli apparati. Usura aggravata, per quanto riguarda le giranti e le altre parti mobili delle elettropompe, dalla presenza, nei reflui fognari, di materiale inerte trasportato durante le pioggie torrenziali e dovuti alla presenza di commistioni tra condotte fognarie e condotte di regimentazione delle acque meteoriche. I collegamenti idraulici delle elettropompe alle mandate, tubazioni – saracinesche – valvole di ritegno – colonne, in numerosi impianti necessitano di interventi di straordinaria manutenzione con componenti da riparare e/o da sostituire completamente. Numerosi quadri elettrici a servizio degli impianti di sollevamento presentano varie criticità; per alcuni esistono numerosi componenti da sostituire effettuando delle semplici revisioni, mentre per altri è conveniente procedere alla totale sostituzione in quanto non più riparabili. Diverse vasche, tutte interrate, ove sono collocate le elettropompe, presentano depositi solidi (fanghi, sabbie e materiale vario) che vanno eliminati per permettere la riattivazione degli impianti stessi.

Descrizione delle possibili proposte progettuali

Il progetto prevede, nella zona del Centro, l’intervento sul collettore principale, su piccoli tratti delle condotte secondarie e sui sollevamenti principali mentre, nelle zone Nord e Sud, interventi destinati principalmente agli impianti di sollevamento e di rilancio.

Interventi sui collettori

Gli interventi principali che si propone di effettuare sui collettori nella zona Centro, sono:

I^ Rendere totalmente funzionale la linea di collettamento compresa tra gli impianti di sollevamento S3 bis, situato vicino il deposito FF.SS, ed il sollevamento S5, posto in Via Cassino, e specificatamente il tratto di collettore che si snoda lungo Piazzale Stadio Nord – Via Stadio a Valle – Viale A. Moro – attraverso il sollevamento S4 – fino al collettore in Via Cassino:

1)        Realizzazione del nuovo impianto di sollevamento S3tris in zona Stadio a Valle ad incrocio con la Via Calamizzi che deve ricevere tutti i reflui provenienti dall’impianto S3bis per poi rilanciarli direttamente verso il collettore che confluisce all’impianto S5 (bay-passando di fatto l’impianto di sollevamento S4);

2)        Realizzazione della linea di mandata in pressione che collega il nuovo impianto S3tris, posto nell’ area comunale adiacente la Via Stadio a Valle, nei pressi dell’ingresso tribuna Sud dello Stadio in prossimità della traversa di Via Calamizzi, fino all’innesto col collettore confluente nell’impianto di sollevamento S5;

3)        Ammodernamento/rivisitazione dell’impianto di sollevamento S4 tramite:

a)             adeguamento della quota del fondo vasca;

b)   rifacimento di tutte le dotazioni idrauliche, dal piede delle elettropompe fino all’innesto della doppia condotta in pressione in acciaio;

c)    fornitura e posa di nuove elettropompe;

d)   manutenzione straordinaria del quadro elettrico esistente;

4)        Ripristino e verifica della funzionalità del collettore a gravità esistente in Via Cassino, pulizia e ripresa del modesto tratto parzialmente interrotto;

5)        Sfruttamento del collettore ovoidale esistente, nel tratto di contropendenza, per convogliare i reflui verso l’impianto di sollevamento in Via Soccorso;

6)        Realizzaione di un nuovo impianto di sollevamento in Via Soccorso che convogli i reflui raccolti nella zona tramite il collettore esistente direttamente all’impianto S4 sfruttando gli ultimi 100m di ovoidale;

II^ Rendere funzionale il tratto di rete in Via Melacrino – Via Romeo – Santa Lucia:

tramite la realizzazione di un nuovo tratto di condotta fognaria lungo la Via Romeo/Via Melacrino e di uno scolmatore, opportunamente progettato, all’interno del canale di collettamento delle acque meteoriche, al momento ricevente alcuni affluenti fognari, che devi il flusso verso la nuova condotta;

III^ Rendere funzionale il tratto di rete in Viale Aldo Moro – Viale Padova:

tramite la realizzazione di un nuovo tratto di condotta fognaria lungo il Viale Padova (altezza incrocio con Via Gebbione) che confluisca verso l’impianto S4 e di uno scolmatore, opportunamente progettato, all’interno del canale di collettamento delle acque meteoriche, al momento ricevente alcuni affluenti fognari, che devi il flusso verso la nuova condotta;

IV^ Risolvere le criticità zona Piazzetta della Pace:

tramite la realizzazione di un nuovo tratto di condotta fognaria che confluisca al collettore ovoidale esistente ed un opportuna separazione delle acque meteoriche dai reflui urbani;

V^ Risolvere le criticità in Via Soccorso:

tramite la realizzazione di un nuovo tratto di condotta per lo smaltimento delle acque meteoriche passante al di sotto dei binari della linea ferrata ed un opportuno sistema di raccolta e convogliamento, lungo la via stessa, delle acque meteoriche.

L’intervento che si propone di effettuare sul collettore nella zona Sud, è:

I^ Rendere funzionale il collettamento lungo la Via Nazionale Pellaro:

tramite la realizzazione di una condotta in pressione che affianchi, per un buon tratto, l’esistente a gravità, a ridosso dell’impianto di depurazione, lungo la via Nazionale al fine di ottenere un aumento della sezione di deflusso per garantire il pieno smaltimento dei reflui verso il depuratore.

Intervento sugli impianti di sollevamento

L’intervento prevede, nell’immediato, la possibilità di effettuare degli interventi mirati in numerosi impianti di sollevamento fognari per ripristinare la loro completa funzionalità, provvedendo a ripristinare, sostituire, ammodernare tutte le dotazioni quali:

–          Quadri elettrici

–          Elettropompe

–          Componenti idraulici

Sono inoltre previste, oltre a tutta la componentistica, la eliminazione dei residui solidi presenti in alcune vasche, con tutte le lavorazioni necessarie.

Gli interventi da effettuare sui sollevamenti, similari in tantissimi casi, avranno come priorità quelli a servizio delle reti poste lungo la costa e nei centri urbani, e comunque secondo le esigenze dell’Amministrazione.

Aggiudicataria, Importo e Durata dei Lavori

L’aggiudicataria dell’appalto integrato è l’ATI Siclari Costruzioni Generali s.r.l. – Calgeco s.r.l. con il ribasso del 18,25%. L’intervento prevede €.2.162.350,00 di lavori, di cui €.53.200,00 per oneri di sicurezza, ed €.89.925,00 per le spese tecniche di progettazione, per un importo di contratto pari ad €.2.252.275,00 oltre €.1.247.725,00 per somme a disposizione dell’Amministrazione (comprese le somme derivanti dal ribasso d’asta pari ad €.538.010,00 di uso esclusivo della Regione Calabria), per un totale complessivo stanziato pari ad €.3.500.000,00. Il tempo contrattuale offerto per la realizzazione dei lavori, già consegnati, è pari a 180 giorni naturali e consecutivi.

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