Calabria: “basta con il commissariamento della sanità”

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“Le crescenti e pressoché quotidiane situazioni di emergenza, con frequenti e purtroppo irreparabili conseguenze per la salute dei cittadini calabresi,  impongono il ritorno ormai indifferibile alla normalità gestionale della sanità calabrese, stretta fin       qui  nella camicia di forza del commissariamento”.

  E’ quanto afferma il vice coordinatore provinciale NCD Candeloro Imbalzano, già  presidente della Commissione “Bilancio e Fondi Comunitari” nell’ultima consiliatura regionale.

“Il generale scadimento della qualità dei servizi resi ai calabresi e la  generalizzata e insostenibile situazione in cui versano gran parte delle strutture ospedaliere, a partire da quelle della nostra provincia , sono stati la  diretta conseguenza di una politica di tagli  lineari  imposta dall’ex Tavolo Massicci. Politica della scure, che, se -per un verso- ha permesso il riequilibrio della gestione economica dell’intero comparto -per altro verso- ha avuto il pesante  merito di provocare il generale depotenziamento di quasi tutte le strutture: gli esempi  insostenibili, in primis, dello  spoke di Locri, del fantasma dell’ospedale di Melito e degli OO. RR. di Reggio Calabria, su cui grava ormai una buona parte dell’utenza della  provincia, sono sotto gli occhi”,  continua Imbalzano.

 “Basta con le lacrime di coccodrillo che vengono versate con cadenza quotidiana sulla stampa regionale, né, a nostro giudizio, servono i pannicelli caldi che da mesi vengono invocati per determinare quella inversione di tendenza su cui, a parole, tutti si dicono d’accordo”, aggiunge il vice coordinatore NCD.

“Per quello che ci riguarda, ribadiamo che  l’esperienza del Commissariamento, necessaria in una certa fase storica, successiva al periodo dei bilanci orali e di una situazione debitoria  indefinita, deve ritenersi definitivamente conclusa, pena l’azzeramento di quanto di buono resta ancora nella Sanità calabrese,  sia pubblica che privata” .

“Per questo siamo fortemente perplessi sulla falsa questione innestata attorno alla  nomina  del Commissario ad Acta, da perpetuare, per ora, fino al dicembre 2015, che, per operare comunque in condizioni di minorità rispetto ai Ministeri della Sanità e dell’Economia, continuerebbe ad essere una inutile camicia di forza. Probabilmente, l’opera di un Commissario sotto tutela potrebbe   raggiungere  il paradossale risultato di produrre avanzi di amministrazione,  ma con conseguenze sempre più catastrofiche per la salute dei calabresi”, aggiunge ancora Candeloro Imbalzano.

“Ritengo pertanto che l’unica vera battaglia da fare unitariamente nei confronti del Governo a partire dei prossimi giorni sia  quella della fine  entro il 31 marzo  di questa troppo  prolungata fase straordinaria ed è quello che  a breve motiveremo direttamente al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, anche per dimostrare che in questa Regione esiste una classe politica capace di farsi realmente carico del fondamentale  diritto alla salute  dei cittadini calabresi”, conclude Imbalzano.

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