Calabria e bandi di abilitazione: lettera aperta di una guida turistica

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Lettera aperta di una guida turistica calabrese:

E dopo 14 anni di attesa, una speranza per tutte le guide turistiche calabresi: il tanto promesso e mai indetto bando per l’abilitazione. Peccato che la realtà dei fatti non sia stata all’altezza delle aspettative. Il primo bando è uscito a Cosenza, requisito imprescindibile la laurea in Beni culturali. Nulla da obiettare se non che richiedere questa qualifica, dopo ben 14 anni di attesa, significa inevitabilmente escludere una buona parte di guide turistiche formatesi attraverso corsi di formazione riconosciuti anche a livello regionale e non più nella condizione di potersi iscrivere a un corso di laurea. Una grande perdita di posti di lavoro ma anche di risorse per il nostro territorio di persone preparate e con una lunga esperienza sul campo. La laurea deve rappresentare ovviamente un attestato da tenere in considerazione nell’assegnazione del punteggio finale, ma non la barriera che impedisce ad altri, peraltro persone qualificate e legittimate da altri percorsi formativi, di accedere anche solo alla prova di selezione. Tutte le altre province infatti, nonostante le numerose lamentele, hanno deciso di uniformare il loro bando a quello cosentino. I risultati? Un esame che ha messo alla prova i candidati su geografia, inglese, francese ma in cui neanche una domanda ha riguardato quei beni culturali che costituiscono paradossalmente la base lavorativa per il quale è stato indetto il concorso. Girando sul web infatti è stato facile imbattersi in un gruppo dedicato alla prova di abilitazione con decine di commenti che lasciano un po’ pensare. Ne riporto alcuni stralci:

E ancora:

E beffa tra le beffe, tra chi ha superato la prova, senza esperienza, c’è chi afferma senza vergogna di non conoscere nulla della storia del territorio calabrese, dei suoi monumenti, dei suoi siti archeologici e artistici e, nel dubbio, propone un incontro per farsi guidare, udite udite, proprio da una guida!

Bella iniziativa, sì, quella del bando in salsa calabrese.

Lettera firmata

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