Messina, spacciata la Camera di Commercio: accorpamento ormai deciso

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confindustriaLa Camera di Commercio di Messina così com’è non può sopravvivere. Bisognerà integrare la sua struttura con altre realtà, volgendo lo sguardo verso la Sicilia orientale. E’ questo il dato che emerge dal vertice fra il numero uno di Confindustria, Alfredo Schipani, e il commissario dell’ente camerale Francesco De Francesco. Proprio il primo si è lasciato andare di fronte ai cronisti: “La Camera di Commercio di Messina può contare al momento su circa cinque milioni di euro di entrate da diritti camerali, che vengono ridotti nel corso di quest’anno del 35%, del 50% il prossimo anno, a cui va aggiunto il calo fisiologico delle cancellazioni che si attesto a circa l’8% annuo. A fronte di queste entrate gravano sul bilancio camerale un milione e seicentomila euro di stipendi e circa quattro milioni di pensioni. Risulta, quindi, imprescindibile accedere alle risorse integrative del Fondo perequativo di Unioncamere nazionale, la cui fruizione è vincolata ai processi di accorpamento” ha affermato il presidente degli industriali. Criticando le politiche autonomiste che hanno reso gli enti camerali incapaci di operare e chiedendo al contempo interventi sanatori rispetto a questa delicata situazione, Schipani ha poi stigmatizzato la scelta di non correlare la presenza di tali realtà alle neonate Citta Metropolitane. “Adesso ci aspettiamo il pronto insediamento di un Consiglio Camerale che sia, non solo scevro da vizi e ricorsi, ma soprattutto composto sulla base delle corrette ed effettive posizioni di rappresentanza e orientato a riavviare progettualità per la promozione del territorio e delle sue imprese, azione necessaria e da tanto attesa” è stata la conclusione del numero uno di Confindustria.

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