Reggio, operazione “Il Padrino”: i fermati favorirono la latitanza del boss Giovanni Tegano

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polizia-auto-primaSono accusati, tra l’altro, di avere favorito la latitanza del boss Giovanni Tegano, arrestato il 26 aprile 2010 dopo 17 anni di latitanza, alcune delle persone fermate stamani dalla Polizia di Stato a Reggio Calabria. Tegano, uno degli elementi piu’ in vista della ‘ndrangheta, era stato sorpreso dagli agenti della squadra mobile e dello Sco in una villetta in localita’ Perretti di Reggio Calabria ed aveva cercato di nascondersi in una stanza buia. L’uomo, 74 anni, era inserito nell’elenco dei trenta latitanti piu’ pericolosi e dal 1995 erano state diramate le ricerche in campo internazionale. All’uscita della Questura di Reggio Calabria, per essere trasferito in carcere, era stato salutato da alcuni amici e parenti con un applauso e con un grido “Giovanni uomo di pace”. Circostanza che all’epoca aveva provocato numerose polemiche. Tegano deve scontare una condanna all’ergastolo ed e’ ritenuto uno dei protagonisti della guerra di mafia di Reggio Calabria che, tra il 1985 ed il 1991, provoco’ oltre seicento morti.

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