Omicidio Loris, la procura: “ecco i principali elementi di accusa”

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Sono quattro i principali elementi dell’accusa al centro della richiesta di fermo di Veronica Panarello per l’omicidio del figlio Loris di otto anni, culminata ieri con il fermo della donna da parte del gip che, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere“. E’ quanto emerge da una dichiarazione diffusa dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, e dal sostituto Marco Rota, che ricordano che i reati contestati sono di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Tra gli “elementi principali posti dall’accusa a sostegno della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza che sono stati largamente condivisi e valorizzati dal gip c’e’ il ‘pedinamento elettronico‘”, e’ quello, ricorda la Procura, effettuato dalle telecamere di videosorveglianza pubbliche o private di Santa Croce Camerina che ha “attestato in modo obiettivo gli spostamenti di Veronica Panarello la tragica mattina del 20 novembre, con particolare riferimento al passaggio dell’autovettura a lei in uso in quel frangente, per ben due volte, in estrema prossimita’ al luogo del successivo rinvenimento del piccolo Loris, in un arco temporale compatibile sia con l’ora del decesso, come determinato in sede di consulenza medico-legale, sia con l’azione di occultamento del corpo esanime“. Secondo la Procura di Ragusa dall’inchiesta emerge “l’assoluta inconciliabilita’ di tali obiettive risultanze con le dichiarazioni rese piu’ volte dalla donna alla polizia giudiziaria e ribadite anche in sede di interrogatorio da parte del pm e del gip“. Tra le contestazioni dell’accusa c’e’ anche la “compatibilita’ del mezzo che ha cagionato la morta, per dimensione e forma, con le fascette stringicavo presenti nell’abitazione della Panarello e consegnate dalla stesa donna, con implausibile giustificazione ed anomala tempistica, alle maestre di Loris“.

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