Olimpiadi 2024 a Roma: l’Italia si mobilita, Reggio e Messina tagliate fuori. Lo Stretto è tornato periferia del Paese

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Reggio e Messina ritrovano la marginalità che le aveva sempre contraddistinte negli ultimi decenni di storia italiana, dalla politica allo sport, dalla cultura agli spettacoli. In questi giorni il Paese intero, infatti, si sta mobilitando per supportare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, che saranno Olimpiadi itineranti secondo il nuovo regolamento operativo dal 2020 in poi che prevede come i Giochi Olimpici potranno svolgersi in diverse città del Paese ospitante (e in qualche caso anche in alcune località estere).

Tante le ipotesi, di cui molte affascinanti e suggestive: Roma sarebbe soltanto il “baricentro” delle Olimpiadi di agosto 2024, ma Torino si candida per Calcio e Pallavolo, Milano per Calcio e Basket, Verona per il Calcio, Treviso per il Rugby, Venezia per il Calcio, Bologna per il Basket, Firenze per Pugilato e Pallavolo, Napoli per il Calcio, la Vela e la Pallanuoto, Bari per il Calcio, Taranto per Calcio e Pallanuoto, Palermo per il Calcio, Trapani per la Vela, la Sardegna per la Vela nel golfo de La Maddalena e per l’hockey su prato a Cagliari, L’Aquila per il rugby e poi intorno Roma anche Castelgandolfo per la Canoa e Ostia per nuoto, triathlon e beach volley. Praticamente quasi tutte le Regioni hanno una candidatura, tranne la Calabria.

Eppure Reggio Calabria negli scorsi anni ha vissuto una stagione straordinaria, il tanto vituperato “Modello Reggio”, che aveva proiettato la città ai vertici del Paese, al centro non solo dell’Italia ma del Mediterraneo, con tanti grandi eventi e tante iniziative di prestigio, soprattutto in ambito sportivo, portatrici di ricchezza in città. Reggio ha strutture e location tali per poter ospitare numerosi eventi olimpici, come ad esempio le Regate di Vela che potrebbero avere nello Stretto di Messina uno scenario unico al mondo per paesaggio, storia, tradizione e leggenda, oltre che per le condizioni meteorologiche ideali. Ma non solo.

A Reggio è stato riaperto da poco il PalaCalafiore, uno dei palazzetti dello sport più importanti d’Italia, il sesto per capienza con i suoi 8.500 comodi posti a sedere. Moderno e affascinante per servizi e architettura, è dotato di un ampio parcheggio e di tutti i comfort per gli atleti con la dotazione di una “zona warm-up” con tetto apribile e spalti, terreno di gioco in parquet (regolamentare) completamente climatizzata, realizzata nel 2010 quando proprio questa struttura ha ospitato a Reggio Calabria i Mondiali di Pallavolo, uno dei grandi eventi che hanno proiettato Reggio Calabria sulle prime pagine di tutto il mondo.  Sempre il PalaCalafiore nel 2004 e nel 2006 ha ospitato il World Grand Prix di pallavolo femminile.

Un anno prima, nel 2009, Reggio Calabria ha ospitato un altro evento sportivo di spicco internazionale: la Fed Cup femminile di tennis, vinta dall’Italia con Pennetta, Errani, Schiavone e Vinci che al Circolo del Tennis Rocco Polimeni hanno mandato k.o. gli Stati Uniti d’America.

Un’altra tradizione sportiva molto importante per Reggio Calabria è senza dubbio il ciclismo, che nelle proprie strade tra lo Stretto e le colline aspromontane potrebbe trovare percorsi ideali per le corse olimpiche.
C’è anche il calcio, con lo stadio Oreste Granillo che negli anni 2000 ha ospitato due volte la Nazionale di Calcio anche se ovviamente gli impianti italiani più importanti sono altri, e sicuramente il San Filippo di Messina – qualora venisse completato con la copertura prevista dal progetto – potrebbe ambire ad ospitare le partite dei Giochi Olimpici.

Fatto sta che in occasione delle Olimpiadi un territorio e una città può anche proporsi per costruire e realizzare nuove strutture volte ad ospitare questi grandi eventi portatori di soldi e turismo, immagine e indotto straordinari.

Ma oggi Reggio non è più quella di qualche anno fa. Reggio è una città che ha smesso di pensare in grande, di sognare, di essere al centro della vita politica, sportiva e culturale dell’Italia. Reggio oggi non sarebbe mai stata inserita in parlamento tra le 10 Città Metropolitane del Paese, come invece è accaduto nel 2009. E’ stata sfortunata, perchè se la candidatura per le Olimpiadi fosse arrivata in quegli anni, senza ombra di dubbio Reggio Calabria sarebbe stata tra le città più tenute in considerazione per ospitare alcuni grandi eventi per i giochi olimpici.

Discorso analogo per Messina, città dalle risorse incommensurabili e straordinarie che rimane ancora a guardare l’Italia lì, dall’altra sponda, da porta della Sicilia, da città di passaggio ferma al passato e piegata su se stessa.

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