Unical: giunge alla sua settima edizione la settimana universitaria, quest’anno “fondata sulla ricerca”

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unicalDopo l’appuntamento di Bologna dello scorso anno, il gruppo FUCI “Francesca Gallo” di Cosenza insieme alla presidenza nazionale inaugurerà all’ UNICAL l’apertura della settimana universitaria, giunta alla sua settima edizione. La settimana universitaria è sempre stato un momento di apertura e confronto tra i gruppi e le realtà locali, nonché un momento di condivisione culturale aperto a tutti. Il titolo scelto per questo anno accademico  è “Fondata sulla Ricerca, università responsabile del futuro”.

Lo sviluppo di questo tema avrà come evento principale una tavola rotonda aperta al pubblico a cui parteciperanno il dott. Mario Alì direttore generale per l’ internazionalizzazione della ricerca presso il MIUR, il prof.  Roberto Presilla insegnante di  Metodologia dei programmi di ricerca scientifici presso la Pontificia Università Gregoriana, e l’ing. Salvatore Ielpa  ricercatore technest presso l’Unical. Con questo evento di apertura della settimana universitaria la  FUCI si vuol interrogare e confrontare sul significato e l’importanza della ricerca, sulla situazione attuale della ricerca in Italia, sulle sue reali potenzialità anche in ambito internazionale, e non ultimo sulle responsabilità che la ricerca ha nello sviluppo completo della persona.

“Siamo orgogliosi di ospitare questo evento nel nostro ateneo, trattando un tema non solo di grande importanza per il mondo accademico, ma anche fondamentale per lo sviluppo e per il futuro del nostro Paese” spiega la presidente femminile del gruppo FUCI di Cosenza Jessica Ritacco.

Davide Spanò, presidente maschile del medesimo gruppo cosentino aggiunge “L’attenzione che tutti gli studenti, i professori e i partecipanti della tavola rotonda dimostreranno, rappresenterà pertanto un importante segnale di responsabilità e di presa di coscienza per il futuro professionale e non di ciascun giovane, specie in un contesto di crisi economica e dei valori che purtroppo ci troviamo a vivere”.

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