Regionali, Oliverio al Forum del Terzo Settore: “Occorre una programmazione sociale di ampio respiro”

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oliverio primo piano 2“Occorre una programmazione sociale di ampio respiro, basata sul contrasto alla povertà, su una forte integrazione tra le diverse fonti di finanziamento, che assicurino opportunità di accesso ai servizi per tutti i cittadini e risposte efficienti ai bisogni.”
È quanto dichiarato, tra l’altro, dal candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria Mario Oliverio, intervenuto al Forum del terzo settore, tenuto a Lamezia.
” Il terzo settore- ha tenuto a sottolineare- anche in Calabria, ha assunto ruolo crescente, spesso di supplenza alle istituzioni. È un patrimonio importante, da valorizzare, soprattutto in un momento di crisi nel quale rappresenta un’ opportunità che la società deve cogliere. Il coinvolgimento attivo degli attori di questo settore nella definizione di politiche sociali dovrà essere permanente.”
” Il difficile quadro attuale – ha proseguito- impone alla Regione Calabria ed al suo partenariato istituzionale e sociale l’assunzione di scelte coraggiose che concentrino le risorse e selezionino gli obiettivi in base alle loro priorità. La crisi impone di investire per la riorganizzazione del nostro sistema di welfare, non più operando in condizioni di emergenza. Investimento sociale significa investimento sulle persone. Per questo sono interessate più aree: istruzione, assistenza all’infanzia, sanita’, formazione, assistenza nella ricerca di lavoro, riabilitazione. La programmazione sociale regionale dovrà assumere la finalità strategica di rimuovere le cause che determinano condizioni e rischi di marginalità, esclusione, povertà. Il contrasto alla povertà e’ sicuramente la priorità in una regione nella quale essa è cresciuta negli ultimi anni, come affermano i drammatici dati Svimez, del 40%. Il riferimento finanziario su cui fare leva ed agire sono i Fondi europei destinati a promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà. Quote parte rilevanti dovranno essere utilizzate per questa emergenza. “
” In linea con le politiche attuate nella totalità dei Paesi Europei- ha affermato inoltre Oliverio- , la Regione Calabria dovrà assumere il ruolo ed il compito di coordinamento, programmazione, controllo e valutazione della qualità dei servizi erogati . Questo sarà definito nel Piano Regolatore Sociale della Calabria che è un nostro obiettivo prioritario. La sua costruzione sarà definita con la partecipazione effettiva del Terzo Settore. Dopo anni di spreco delle risorse, il Piano Regolatore Sociale, metterà al centro della sua azione il compito di programmazione della Regione e dovrà verificare l’ effettiva capacità di analisi dello stato sociale del territorio. “
” Per innovare il welfare calabrese c’è bisogno di ascolto. Vogliamo dare voce, raccogliere e rappresentare le istanze di crescita civile e culturale presenti nella nostra regione chiedendo il coinvolgimento attivo di tutti gli attori sociali attraverso uno strumento come la Conferenza, o Consulta, luogo istituzionale stabile di incontro e confronto tra la Regione ed il terzo settore.”
Parlando della situazione degli anziani in Calabria, Oliverio ha voluto sottolineare : ” per gli anziani, soprattutto non autosufficienti, la famiglia è spesso unica risposta ai percorsi di cura. E’ necessario potenziare la rete dei servizi residenziali e semi-residenziali. Parallelamente occorrerà anche favorire la qualificazione professionale degli assistenti familiari, delle badanti, procedendo all’istituzione degli albi professionali ed incentivando la regolarizzazione dei rapporti contrattuali.”
Nel corso dell’incontro, sollecitato da don Giacomo Panizza, moderatore dei lavori del Forum, Oliverio ha diffusamente parlato anche della difesa e dell’affermazione dei diritti delle persone con disabilità, delle azioni relative ai bisogni di bambini e famiglie, dei giovani, delle donne, con specifico riferimento alle politiche di genere.
” Assumeremo le politiche sociali – ha concluso Oliverio- come opportunità di crescita e di lavoro. La spesa sociale non più come un costo ma come un investimento umano ed economico in grado di generare benessere, sana occupazione, qualità dello spazio pubblico.”

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