Reggio, l’ex presidente del TAR chiede l’assoluzione piena per Matacena

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Il sostituto procuratore generale di Reggio Calabria Alberto Cianfarini ha chiesto l’assoluzione per l’ex deputato di Fi Amedeo Matacena, per l’ex presidente del Tar di Reggio Calabria Luigi Passanisi ed altre sei persone nel processo d’appello scaturito dall’inchiesta denominata Mozart. In primo grado, l’8 ottobre 2012, Matacena e Passanisi erano stati condannati rispettivamente a quattro anni ed a tre anni e sei mesi di reclusione, per corruzione in atti giudiziari. Secondo l’accusa, Passanisi, nell’autunno 2005, avrebbe accettato la promessa di ricevere 200mila euro per favorire Matacena in ricorsi presentati contro alcuni provvedimenti dell’Ufficio Marittimo che aveva respinto richieste avanzate dalla societa’ Amadeus Spa, operante nel settore del trasporto marittimo, di proprieta’ dell’ex parlamentare. L’assoluzione e’ stata poi chiesta per l’ex amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione della Amadeus Giuseppe Prattico’, Martino Politi e Cesare Giglio, ex collaboratori aziendali (condannati in primo grado a tre anni e sei mesi); per la moglie di Passanisi, Graziella Barbagallo (un anno e otto mesi); Gabriella Fedele e Giovanni Tedesco (otto mesi). Matacena si trova attualmente a Dubai dopo essere fuggito per non scontare una condanna a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Latitanza nella quale, secondo la Dda di Reggio Calabria, sarebbe stato aiutato, tra gli altri, dall’ex ministro Claudio Scajola, dalla moglie di Matacena Chiara Rizzo e da Politi, tutti attualmente sotto processo.

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