Reggio, domenica il 23° anniversario della scomparsa di Ciccio Franco: cerimonia sul lungomare

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Ciccio Franco“Ricorre Domenica il 23° anniversario della morte del Sen. Francesco Franco, per tutti Ciccio Franco. Il leader dei “boia chi molla” protagonista dei Moti per Reggio Capoluogo del 1970, scomparve improvvisamente a 61 anni la mattina del 16 novembre 1991. La destra reggina lo ricorderà con una cerimonia prevista per le ore12 presso la Stele posta davanti l’Anfiteatro sul lungomare, che nel 2005 l’Amministrazione comunale guidata da Giuseppe Scopelliti gli ha voluto dedicare. All’iniziativa hanno aderito Alleanza Calabrese, Destra per Reggio, Fratelli d’Italia-AN, Centro studi Tradizione Partecipazione, Reggio Futura e l’Ugl”. Lo comunica Giuseppe Agliano, che fu uno dei suoi collaboratori, tracciando anche un breve profilo dello scomparso Senatore: “Ciccio Franco fu un personaggio che ha segnato indelebilmente la storia di Reggio, con le sue battaglie politiche e sindacali in difesa della Città e dei più deboli. A tanti ha insegnato l’arte della politica, quella vera, quella pulita, la politica della spirito di servizio, dell’interesse della collettività, dal dare e non dell’avere, del concreto e non dell’effimero, della fierezza e non dell’asservimento. Con la sua morte, continua Agliano, finì un’epopea, un mito per tutti i giovani militanti della destra dell’epoca, il punto di riferimento non solo politico, una figura indelebile quasi paterna, pari solo a quella di Giorgio Almirante (di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita) per il quale, peraltro, Ciccio Franco nutriva molta ammirazione e, ogni qualvolta lo storico Segretario del MSI-DN veniva a Reggio, si occupava personalmente con una pignoleria quasi ossessiva dell’organizzazione della visita. Ciccio Franco e Almirante avevano anche molte similitudini: erano l’esatto opposto del modello politico che allora andava per la maggiore, erano tuttaltro che damerini con ghette e pomate, non parlavano in politichese, non usavano fumisterie intellettualistiche, erano efficacissimi comunicatori e la loro oratoria risultava comprensibile, diretta, popolare. Ciccio Franco era un generoso, un puro di cuore e la sua disponibilità lo portava a condividere fino in fondo i bisogni e la povertà dei più umili.Ciò forse per la sua fervida anima sindacalista, infatti, fu anche attivissimodirigente della CISNAL, il sindacato in cui mosse i primi passi e di cui ne divenne Segretario Generale aggiunto. A parte la prima elezione del 1972 , ricorda Agliano, con circa il 37% pari a oltre 47.000 voti nell’intero collegio ed il 48% in Città (un reggino su due allora votò per lui), fui al suo fianco in tutte le altre tornate elettorali. Ciccio Franco fu rieletto senatore nel 1976, nel 1979, nel 1983 e nel 1989 e fu consigliere comunale ininterrottamente per circa 30 anni, a testimonianza del grande gradimento popolare che lo ha sempre accompagnato. E così fu anche il giorno del funerale: nella camera ardente allestita nella sala riunioni del Consiglio comunale, che allora era al piano superiore del Teatro Cilea, tutta la Città gli rese omaggio, amici ed avversari politici, autorità e migliaia di semplici cittadini. Per l’intera giornata ci fu un continuo pellegrinaggio a testimonianza del generale riconoscimento all’uomo, al politico. Alle 16,30, sotto una pioggia battente, la bara uscì dall’Aula e fu portata a spalla per tutto il Corso Garibaldi e Via De Nava fino a raggiungere la chiesa di S. Lucia dove don Mimmo Geraci, unitamente a don Salvatore Nunnari e don Giorgio Costantino, celebrarono il rito funebre. Gianfranco Fini, durante l’orazione, sintetizzò i sentimenti di tutti: “noi sappiamo che non te ne vai per sempre, perchè fosti per davvero un eroe, l’eroe di tanta brava gente, coraggiosa, fiera, umile, tenace, l’eroe che, pagando di persona come sempre sano fare gli eroi, seppe ridare ad una città, al suo popolo una grande, una bella speranza.”

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