Reggio, il clamoroso retroscena sulla scelta di Falcomatà: un legame di famiglia con Anghelone

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Le polemiche per la costituzione della nuova giunta Falcomatà a Reggio non si sono ancora concluse. Riunioni su riunioni hanno portato poi alla scelta definitiva della giunta dopo tre lunghe settimane dal giorno del voto. Il nodo principale è stato quello sulla figura del vice-sindaco. La prestigiosa e importante carica istituzionale, secondo gli accordi della vigilia, doveva spettare a Mimmo Martino, storico esponente della sinistra reggina, figura autorevole a cui tutti riconoscono valori di onestà, di grande lealtà e tanta competenza.

Martino è stato eletto con 701 voti al terzo posto nel Centro Democratico, il secondo partito della coalizione dopo il Pd, ma durante le “trattative” per la formazione della Giunta è spuntato con prepotenza il nome di Saverio Anghelone, sempre del partito di Tripodi e Tabacci, anche lui eletto con 937 voti, al secondo posto nella lista dopo Nicola Paris. Falcomatà alla fine ha scelto Anghelone. “Me l’ha indicato il vostro partito“, avrebbe spiegato a Martino per giustificare la propria scelta. Ma le pressioni per Anghelone erano tante, dentro e fuori il Centro Democratico. Falcomatà sapeva bene di perdere di credibilità presso il proprio elettorato qualora avesse scelto una figura strettamente collegata con le amministrazioni di centro/destra che hanno governato Reggio negli scorsi anni. Anghelone, infatti, è il figlio dell’assessore  delle giunte di centro-destra di Raffa ed Arena tra 2010 e 2012, esponente dell’Udc.

Il neo-Sindaco l’ha scelto nonostante le assicurazioni della campagna elettorale (“chi è stato con loro non potrà stare con noi“, aveva assicurato), e nelle ultime ore spunta un clamoroso retroscena: l’attuale vice-sindaco, infatti, diventerà tra pochi mesi un vero e proprio parente di Falcomatà, che per il 1° giugno 2015 ha in programma il matrimonio con la sua fidanzata Giovanna Monorchio. Proprio Giovanna è cugina di Saverio Anghelone e precisamente il padre di Giovanna, suocero del Sindaco, è cugino di primo grado con il padre di Anghelone, cioè con l’assessore di Raffa e Arena. Il legame di famiglia, quindi, tra il Sindaco e il ViceSindaco, è un fatto.

Che poi questo abbia influito nella scelta di Falcomatà, è solo una di quelle riflessioni chiamate “illazioni” che lasciamo ai “malpensanti“. Sarebbe infatti imbarazzante, per il giovanissimo nuovo sindaco della città, aver condizionato la propria scelta da questo legame familiare. Di certo Falcomatà è stato il grande ‘cucitore’ ed accentratore della fase post elezioni: ha tenuto per sè deleghe pesanti ed ha ‘distribuito’ i vari compiti in base alle competenze degli assessori, da cui adesso la città intera attende risposte urgenti, a partire dall’emergenza rifiuti che sta soffocando le strade della città o all’illegalità diffusa dovuta all’assenza di controllo e di tutela dell’ordine pubblico.

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