Patti (ME), il sindaco interviene sulla vicenda del panificio “La Coccinella”: “la mia più sincera solidarietà ai lavoratori”

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comune di patti“Per ristabilire la verità dei fatti mi preme chiarire alcuni aspetti che riguardano la vicenda della rimozione della canna fumaria del panificio “La Coccinella” a Marina di Patti”. Lo scrive in una nota il sindaco di Patti, Giuseppe Mauro Aquino, in relazione alla vicenda che ha visto coinvolto il titolare del panificio “La Coccinella”, il sig. Furnari, che ieri ha tentato di darsi fuoco.

“Nel mese di febbraio di quest’anno l’Ufficio Tecnico comunale, a seguito di una segnalazione del gennaio del 2014 da parte del proprietario dello stabile dove è ubicato il panificio “La Coccinella”, comunicava al titolare della suddetta attività commerciale ed allo stesso proprietario dello stabile di aver avviato un procedimento amministrativo informando le parti che la canna fumaria di che trattasi era priva di autorizzazioni. In data 14 aprile il responsabile del III° settore, geom. Carmelo Crisafulli, emetteva un’ordinanza di rimozione della canna fumaria in questione.

Successivamente – spiega il primo cittadino – il Sig. Furnari, titolare del panificio, inoltrava richiesta per il rilascio di autorizzazione per la regolarizzazione della canna fumaria. L’uno luglio 2014, eseguiti tutti gli accertamenti necessari, l’Ufficio comunicava alla ditta di non poter rilasciare l’autorizzazione in sanatoria, poiché priva del consenso al passaggio della stessa canna fumaria sul prospetto esterno del fabbricato da parte del proprietario dell’immobile. In data 25 agosto veniva emessa una prima ordinanza di rimozione, che non poteva essere eseguita con gli operai del Comune per motivi tecnici. Successivamente in data 10 settembre veniva emessa un’ulteriore ordinanza per il 18 di settembre, che non era possibile eseguire per problemi legati alla ditta incaricata alla rimozione.

In data 23 settembre, anche al fine di scongiurare i paventati licenziamenti, si teneva un tavolo tecnico tra il Comune, il titolare del panificio con i propri tecnici di fiducia e le parti sociali. A conclusione di quel tavolo, a fronte della volontà della ditta di variare il ciclo produttivo rimuovendo la canna fumaria e sostituendola con altro idoneo sistema di dispersione dei fumi, il Comune assumeva l’impegno a valutare la possibilità’ di sospendere l’efficacia esecutiva dell’ordinanza di rimozione, rendendosi altresì disponibile ad adottare eventuali atti consequenziali occorrenti, anche sulla scorta delle ulteriori informazioni di carattere tecnico che dovevano essere fornite dalla ditta.

Nonostante gli accordi sottoscritti, però – dice ancora il sindaco – nessuna variazione del ciclo produttivo veniva intrapresa, costringendo pertanto l’Ufficio “Territorio e Ambiente” del Comune, anche sulla scorta di minacciate azioni legali e denunce all’Autorità’ Giudiziaria, ad emettere una nuova ordinanza di rimozione, con esecuzione dei lavori in data 6 novembre 2014. Dopo alcune note interlocutorie, solamente nella giornata del 5.11 giungeva al Comune da parte della ditta un’ulteriore nota con allegato un preventivo per l’acquisto di un forno, in cui si impegnava a eseguire i lavori entro qualche giorno. Il giorno successivo un’ulteriore nota da parte del titolare della ditta, con la quale comunicava che avrebbe rimosso la canna fumaria entro trenta giorni.

Pertanto ieri, in assenza di elementi nuovi e nel pieno rispetto della legge, si procedeva all’esecuzione dell’ordinanza, purtroppo con la presenza delle forze dell’ordine. Questi i fatti. Esprimo la mia vicinanza personale al sig. Furnari per la disperazione che lo ha portato ad un passo dal compiere un gesto estremo e manifesto la più sincera solidarietà ai lavoratori che vedono a rischio il proprio posto di lavoro. A tutti loro manifesto, ancora una volta, l’impegno mio, dell’Amministrazione Comunale e degli Uffici tutti a ricercare una soluzione che, nel pieno rispetto della legge, consenta la prosecuzione dell’attività d’impresa. Ritengo, infatti – conclude Aquino – che, attraverso un’interpretazione autentica del regolamento edilizio da parte del Consiglio Comunale, che si è già fatto parte attiva in tal senso, la manifestata volontà della ditta di variare il ciclo produttivo potrà, con il concorso della ditta stessa, trovare realizzazione”. 

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