Lettera aperta di Lucia Della Spina a Falcomatà: “attenzione alle soluzioni che le vengono prospettate”

StrettoWeb

Lucia Della Spina, responsabile scientifico Laboratorio di valutazioni economico-estimative (LaborEst), ha scritto una lettera aperta al neosindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. La Della Spina avverte il sindaco su alcune questioni (città metropolitana, Stretto patrimonio Unesco) che, a suo dire, sono state trattate da Falcomatà in maniera non corretta. Di seguito la lettera integrale:

Gentile Sindaco,

come tanti reggini ho salutato con entusiasmo la Sua elezione: al di là della parte politica che rappresenta, che pure mi è affine, il dato che mi piace sottolineare è la grande volontà di cambiamento espressa dai reggini con il 60% di consensi tributatoLe.

E’ un dato che fa giustizia di tanti luoghi comuni che vogliono Reggio una città abitata da persone egoiste e qualunquiste (quando le espressioni di voto non sono coerenti con talune aspettative…). La città anche stavolta si è espressa in maniera assolutamente inequivocabile, come del resto anche in passato assumendo posizioni apparentemente incomprensibili ma che invece sono perfettamente coerenti con il nostro modo di essere.

Per questi motivi sto seguendo con grande attenzione i suoi primi passi istituzionali: ritengo che le speranze accese dalla Sua elezione non possano andare deluse, pena il ripiombare della città nel disastro dal quale intende riprendersi.

E le sue prime dichiarazioni hanno suscitato in me sentimenti contrastanti: ne ho condivise molte, mi hanno allarmato alcune.

Il primo segnale positivo che mi piace sottolineare è la Sua frase “Promuoveremo chi conosce qualcosa, non chi conosce qualcuno” (cito a memoria, perdoni piccole inesattezze): di per sé, già questa sarebbe un’autentica rivoluzione culturale, un cambiamento epocale rispetto al passato.

Così come condivido la Sua volontà di fare chiarezza dicendo che non sarà il sindaco di tutti ma della parte migliore della città.

E ancora: la Sua visione dell’integrazione tra le due sponde dello Stretto che prescinde dal collegamento stabile e tanto altro ancora.

Ma cosa ha destato la mia preoccupazione, spingendomi a scriverLe questa lettera aperta?

Ad esempio la vaghezza delle idee sulla città metropolitana, con errori concettuali gravissimi come ad esempio sul PON Metro, rispetto al quale occorre una lucida capacità programmatoria strategica, che invece al momento non traspare dai Suoi interventi. Non so chi siano i Suoi consiglieri, ma non mi pare che su questo tema abbiano dimostrato competenze adeguate alla rilevanza del tema.

Per non parlare dell’idea di candidatura dello Stretto come patrimonio UNESCO: anch’io vorrei candidare i miei figli (e Le assicuro che possiedono qualità fuori dal comune…) ma purtroppo non rispondono ai criteria (tecnici!) necessari. Forse anche in  questo caso potrebbe esserLe utile individuare le competenze vere e non sedicenti.

E potrei proseguire, ma non voglio tediarLa con un elenco che alla fine esprime un concetto: la campagna elettorale è finita, ora occorre misurarsi con i problemi reali, per i quali servono soluzioni efficaci e fattibili. Non è mia intenzione chiederLe nulla, ho già attività di ricerca in corso sulla Città Metropolitana superiori alle forze disponibili nel laboratorio di valutazioni economiche che dirigo, il LaborEst, ma La invito a prestare maggiore attenzione alle soluzioni che Le vengono prospettate.

Spero non me ne avrà se anche in futuro, con lo stesso spirito di servizio, mi permetterò di segnalarLe quelle che ad avviso mio e del mio gruppo di ricerca, appariranno deficienze della Sua azione amministrativa.

Con sincera ammirazione, per il bene della città Le auguro i migliori successi nel percorso appena intrapreso.

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