Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta sta procedendo all’esecuzione di un decreto di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Caltanissetta – Sez. Misure di Prevenzione – a seguito della proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale a firma del Direttore della D.I.A., nei confronti dell’imprenditore CAMMARATA Alberto, 44enne di Gela, risultato vicino alla famiglia di “cosa nostra” gelese riconducibile al noto boss Giuseppe Piddu MADONIA.
In particolare, il CAMMARATA, risultato a disposizione dell’associazione mafiosa di Gela e in rapporto d’affari con la stessa, tramite società al medesimo riconducibili, ha destinato alle famiglie di “cosa nostra” ingenti disponibilità finanziarie in cambio di interventi finalizzati ad imporre le proprie forniture di inerti, utilizzando, per tale illecito scopo, il metodo delle sovrafatturazioni di forniture e/o trasporti. Ciò ha consentito, sostanzialmente, al CAMMARATA di acquisire – attraverso la forza di intimidazione del sodalizio mafioso – posizione dominante e di esclusivo controllo nel settore nevralgico delle forniture e del trasporto dei materiali inerti impiegati per la realizzazione di opere pubbliche e private.
Nello scorso gennaio 2014, sempre su proposta del Direttore della D.I.A, è stato sequestrato il patrimonio immobiliare ed imprenditoriale, del valore di circa 3 milioni di euro, al fratello dell’attuale proposto, il 54enne di Gela CAMMARATA Francesco Antonio, risultato anch’esso vicino alla famiglia di “cosa nostra” gelese riconducibile al noto boss Giuseppe Piddu MADONIA.
Oggetto del provvedimento in corso di esecuzione sono imprese, quote societarie, beni mobili, immobili e rapporti bancari, per un valore di circa 3.500.000,00 euro.