La successiva perquisizione estesa all’autovettura presente nel cortile, in uso al Portaro Giuseppe, ha consentito di rinvenire, all’interno del bagagliaio, alcune munizioni di svariato calibro, ben occultate: ciò ha dato il via a tutta una serie di perquisizioni, estese anche ai fondi circostanti comunque riconducibili al citato Portaro, permettendo di sequestrare complessivamente 2 fucili da caccia e 4 pistole, tutti con matricola abrasa, ad eccezione di un revolver cal. 357 magnum che, da immediati accertamenti esperiti in Banca Dati, è risultato essere stato rubato a Perugia nel marzo 2010 nell’abitazione di un 36enne del luogo. Molte le munizioni di vario calibro rinvenute in diversi punti dell’area, tra cui 92 proiettili per pistola di vario calibro (7,65, 6,35 e 9 mm.), 100 cartucce di vario calibro (12, 16 e 20 mm.), 30 bossoli vario calibro e un kit per pulizia delle armi. Inoltre, nei pressi dell’abitazione, all’interno di una struttura rudimentale adibita a ricovero per attrezzi coperta da lastre in “eternit” e ampia una ventina di mq circa, sopra una mensola, sono state trovate 5 cartucce da caccia cal. 12 e, appese a un gancio, 2 buste in cellophane trasparente contenenti cartine argentate per tabacchi; all’interno della stessa e, in particolare, all’interno di uno zaino, erano stati altresì occultati una delle pistole rinvenute, un contenitore in plastica con all’interno 600 grammi di polvere da sparo e uno dei due fucili. Ma, grazie alla perseveranza e all’intuito dei Carabinieri dello Squadrone Cacciatori disimpegnato nell’attività di perquisizione, sono state trovate altre due pistole, abilmente occultate all’interno di una carcassa di stufa apparentemente abbandonata su un terreno limitrofo, una di esse perfino avvolta all’interno di una calza in lana, con caricatore inserito contenente alcuni colpi.
Tutto il materiale rinvenuto, opportunamente sequestrato, sarà successivamente inviato al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS) di Messina per i successivi accertamenti di natura balistica volti a verificare se le armi siano state mai utilizzate in altri reati. Al termine delle formalità di rito i quattro arrestati, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri, Dott.ssa Rosanna Sgueglia, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.