Calabria, Regionali. D’Ascola: “Se sarò eletto rinuncerò ad indennità. Separare istituzioni da governo”

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“Se sarò eletto rinuncerò all’indennità da Presidente. Non è demagogia e non è una cosa che chiedo di fare agli altri candidati, ma solo una scelta consapevole di liberare risorse del bilancio della mia Regione”.

Lo afferma il Sen. Nico D’Ascola, candidato a Presidente per Alternativa Popolare.

“Non credo che le indennità ai politici siano uno scandalo- prosegue D’Ascolase rapportate al loro impegno e se proporzionate , ma nel mio caso sarebbe una scelta di libertà per dare un esempio, soprattutto in riferimento a quella nicchia di potere burocratico che va rimossa immediatamente”.

Per il candidato di Ncd e Udc “è impensabile che un burocrate arrivi a guadagnare 700 mila euro annue o che un comunicatore ne guadagni 250 mila  . E’ una cosa oscena che non possiamo sopportare  e di cui si parla poco, mentre si parla solo della politica. La burocrazia patogena è un cancro da estirpare”.

D’Ascola chiede “di separare il governo della Giunta dal valore delle istituzioni: il Consiglio deve avere una terzietà assoluta” .

Il senatore spiega che “il confronto politico sulla governabilità è tra noi e il centrosinistra: gli elettori devono scegliere se votare me o il candidato progressista e io chiedo il voto per unire i moderati calabresi e dare continuità ai loro valori”.

Forza Italia – ha concluso D’Ascola corre solo per prendere qualche consigliere regionale: non dice nulla sul modello Luxuria, non ha un’idea di comunità, si fa rappresentare da vecchi tromboni che, per citare Foucault, ‘parlano di interesse generale ma tendono solo a difendere il posto dei figli'”.

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