Il nuovo volto della Mediterranea, il resoconto di una Tre giorni “contaminante” a Zambrone

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Esiste anche un’altra Università, quella che mira a formare la Persona (e non solo i futuri professionisti) e a favorire la condivisione di valori fondamentali (che vanno oltre lo studio).

Oggi, anche grazie allo stimolo continuo dato dal Rettore, prof. Pasquale Catanoso, a tutte le componenti dell’ateneo, la  Mediterranea non è più solo luogo di lezioni, esami, laboratori. Una serie di iniziative extra-curriculari stanno dando un volto nuovo all’università reggina, offrendo agli studenti la possibilità di divenire davvero parte integrante e centrale di un processo di crescita umana e civile, prima ancora che culturale.

Un forte impulso in tal senso è stato certamente dato dal Movimento Contaminiamo i Saperi (https://www.facebook.com/groups/171135299752086/?fref=ts) e dai suoi interessantissimi laboratori gratuiti di lingua, teatro, psicologia, musica, pittura, fotografia, medicina e primo soccorso, danza.

Ed è in tale contesto formativo che è inserito il week end culturale, offerto agli studenti più meritevoli. Dal 26 al 28 settembre scorso si è svolta a Zambrone una tre giorni, all’insegna della formazione, del relax e della condivisione, che ha radunato oltre 60 giovani accomunati dal profondo desiderio di vivere un’esperienza extra-accademica di grande valore.
Dal toccante incontro (dal titolo ““L’insostenibile leggerezza delle relazioni umane”. Storie di fragilità e.. di riscatto”), con la dott.ssa Antonella Sergi e con i ragazzi ex-tossicodipendenti della Comunità Exodus di don Mazzi, alla visione del film (crudo e commovente) “127 ore”; dal vibrante momento di riflessione (“Ut unum sint”. Storie di distacchi.. e di legami più forti), coordinato dal prof. Angelo Viglianisi Ferraro (che ha ricordato due ragazzi di Giurisprudenza, recentemente scomparsi: Paolo Cuzzola e Chiara Arcadi) alla fase di divertimento puro, apertasi con la “Corrida” (che ha consentito di far venir fuori anche il talento musicale e teatrale di molti studenti) e chiusasi con tanta musica ed il karaoke (protrattosi fino a notte fonda).

L’iniziativa svoltasi sulla Costa degli Dei ha rappresentato un unicum nel suo genere che certamente consente di considerare la Mediterranea sempre più vicina ai modelli di altri atenei del nord Italia e soprattutto dei College esteri.

Tornando al quotidiano mi è sembrato di rientrare da un’altra dimensione, piuttosto che da un luogo poco distante da casa. E mi sono ritrovata un bagaglio in più… molto più prezioso degli indumenti che avevo deciso di portare con me: la bellissima esperienza che ho avuto la fortuna di condividere con voi”, scrive su facebook Graziella. “Cari contaminati volevo augurarvi da ora in poi di riuscire ad aprire il vostro cuore come lo avete fatto in questi tre giorni, provare il piacere di rendere e di rendervi felici, la voglia di abbracciare e quella di sorridere”, replica Giorgio. E Flavio asserisce: “Certe esperienze ti danno la consapevolezza che sono gli attimi a farci innamorare della vita, ogni sorriso che nasce spontaneo, ogni amico che ci accompagna, ogni emozione che proviamo. Tutto questo va a formare un quadro stupendo che rende unica la nostra esistenza, ci migliora come persone e rinforza i valori che abbiamo dentro di noi. Questi giorni a Zambrone sono stati davvero indimenticabili”.
L’appuntamento, aperto anche a chi non ha mai aderito al Movimento, è per l’8 ottobre (ore 17:45). Data in cui ci sarà un importante “incontro organizzativo”, per programmare le nuove attività del gruppo. Tutti gli studenti della Mediterranea sono invitati ad aderire (https://www.facebook.com/events/288734984651274/?context=create&source=49&sid_create=1539106051).

Resoconto a cura di Maria Aloi e Nicola De Giuseppe (Laboratorio di Giornalismo e scrittura creativa).

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