Tasi: “a Catania costa più della media nazionale”

StrettoWeb

tasiPer le famiglie catanesi, piove sul bagnato. L’acconto Tasi ormai a scadenza, secondo uno studio dell’ufficio Politiche territoriali della Uil, comporta una spesa media di 74 euro nei capoluoghi di provincia, ma a Catania questa cifra sale sino a 118 euro“. Lo afferma il segretario della Uil etnea, Fortunato Parisi, sul Rapporto Tasi. “Comprendiamo – aggiunge Parisilo sforzo di risanamento economico che impone scelte obbligate all’amministrazione locale, ma riteniamo utile offrire idee e spunti di collaborazione perche’ in futuro si trovino soluzioni capaci di rispondere meglio al disagio economico e sociale dei cittadini. Lo studio Uil, ad esempio, distingue il costo Tasi per nuclei familiari con figlio e senza figlio. La media nazionale e’ di 140 euro nel primo caso con acconto di 70 euro da pagare entro il 16 ottobre e, nel secondo, di 156 con prima rata di 78, ma non a Catania  dove l’ammontare e’ indifferenziato: sono 235 euro in totale e, appunto, 118 in acconto“. La Uil si dice “disponibile a un confronto col Comune di Catania che possa servire a ridurre il rischio di iniquita’ contributive, ad esempio ai danni di chi ha ereditato una casa di medio-alto valore catastale, ma ha reddito basso“. Il sindacato “attende il preannunciato piano del Comune di Catania per lo sviluppo della raccolta differenziata perche’ sia finalmente assicurato alle nostre comunita’ un servizio che salvaguardi l’ambiente e, nel contempo, consenta risparmi significativi sulla tassa rifiuti, la Tari. Che, assieme alla Tasi e alle altre sigle della giungla tributaria italiana – conclude Parisi – turba il sonno dei cittadini onesti!”.

Condividi