Reggio: ultimi tre giorni di una campagna elettorale senza scintille

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Reggio Speciale Elezioni ComunaliMancano tre giorni alla fine della campagna elettorale per le comunali di Reggio. Elezioni “straordinarie” dopo lo sciogliemento del comune del 2012 per contiguità mafiosa. Accuse su accuse tra destra e sinistra, tra i scopellitiani che appoggiavano Arena, allora sindaco della città ed il Pd e Sinistra, gli animi erano accesissimi e le polemiche assurde (suicidio Fallara, scioglimento del governo, debiti). Questa campagna elettorale che volge al termine è invece tranquillissima: con pochi “squilli di tromba”, niente polemiche e soprattutto senza programmi.

Si nota una poca chiarezza un pò in tutti i candidati: da un lato Giuseppe Falcomatà, candidato del centro-sinistra, si sente in vantaggio ed ha tenuto un profilo molto basso, facendo una campagna elettorale di “contenimento”, dall’altro Lucio Dattola, candidato del centro-destra, il quale non riesce ad esprimere in maniera netta e chiara come vedrebbe la “sua Reggio”: sembra titubante, quasi impaurito. Poi c’è Paolo Ferrara, il forte outsider, il quale, attraverso la coalizione del movimento Liberi di Ricominciare cerca di scalzare uno dei due (Falcomatà e Dattola) per andare al ballottaggio (farà un miracolo come Renato Accorinti a Messina?): di lui, forse, ci si aspettava ancora più spregiudicatezza.

Degli altri candidati a sindaco fuori dai poli abbiamo poco o niente da dire: da un lato sono oscurati dallo strapotere mediatico ed economico dei favoriti, dall’altro avrebbero dovuto avere più coraggio per “gridare” con più intensità contro Falcomatà, Dattola e Ferrara. Di certo, di questo nessuno ci può smentire, il loro messaggio non è di certo trapelato agli elettori.

In conclusione, tutto è “forse troppo” soft, tranne la guerra dei manifesti: Reggio è imbrattata da un migliaio di manifesti con attachinaggi assurdi.

I lettori sono confusi: i candidati li convinceranno entro venerdi?

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