Reggio: “sospetto di brogli sulla commissione esaminatrice venatoria”

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1384209_1402028216700501_774394939_n“Il 20 Ottobre presso i locali dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, si è svolta una sessione di esami per l’abilitazione all’esercizio venatorio, dove ben venti concorrenti hanno sostenuto le prove scritte e orali, e udite udite solo in tre hanno superato le prove, neanche fosse un esame di Stato”, lo afferma in una nota Antonino Amato di Enalcaccia.
Alla seduta esaminatrice, assente per motivi personale un componente rappresentante il mondo venatorio, sostituito da un supplente appartenente al mondo protezionistico. Sentiti alcuni concorrenti, scrupolosamente preparati da nostri esperti docenti in materie tecnico-venatorie, hanno verbalmente denunciato di essere stati tratti in inganno alla prova orale con domande fatte a trabocchetto da parte di alcuni commissari di esami. Ora io mi domando, e domando a chi legge -prosegue- non nasce spontaneo sospettare che inconsciamente si voglia allungare il brodo visto l’incentivo del gettone di presenza? La questione incresciosa e che lascia poche luce e molte ombre è dato dal fatto che a comporre la commissione d’esame siano sempre i soliti noti.
Visto che le nomine in ciascun capoluogo di Provincia vengono proposte alla Giunta regionale, temo che la composizione della suddetta commissione sia frutto di uno scambio di favori con qualche politico compiacente. Nonostante, infatti, il continuo proporsi della sezione provinciale Enalcaccia, da oltre un ventennio la nostra Associazione non viene presa in considerazione, privandola di un suo delegato.
Se quanto sospettato corrispondesse al vero l’Enalcaccia -conclude- tra le associazioni più prestigiose d’Italia, non avrà mai un suo componente a rappresentarla, trovandosi di contro sempre pronta a denunciare ogni minimo sospetto che sfiori l’illegalità.

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