Reggio, arresti Cosca Bellocco: il “capo” era Cimato. Tutti i ruoli degli arrestati

StrettoWeb
Cimato Ferdinando
Cimato Ferdinando

Sarebbe Ferdinando Cimato alias “u Zirruni”, il capo della banda mafiosa, sgominata a San Ferdinando nell’ambito dell’Operazione Eclissi. Cimato era il genero di Giulio Bellocco. In particolare lo stesso, in epoca successiva all’arresto del suocero Giulio Bellocco fungeva da “reggente” dell’omonima cosca, quale principale punto di riferimento degli altri sodali; inoltre, coordinava le attività illecite della cosca, distribuendone i relativi proventi ai sodali e gestendo “la cassa comune”, e aveva compiti di pianificazione e di individuazione delle azioni delittuose da compiere

Nella gerarchia della cosca poi vi sarebbero:

Cimato Antonio alias “ricchiazza”, organizzatore dell’organizzazione mafiosa con il compito di gestire il controllo del territorio e le estorsioni e riportare le c.d ambasciate a Cimato Ferdinando; assicurare la circolarità delle informazioni tra gli associati; di intervenire in ausilio dei sodali, ove necessario, per assicurare la fuga in caso di ricerche da parte delle Forze dell’Ordine; con compiti operativi nel settore delle armi, disponendo di armi e fungendo da custode del munizionamento della cosca; addetto alla bonifica delle vetture per evitare eventuale attività caaptativa;

Scicchitano Giuseppe, organizzatore dell’organizzazione mafiosa, partecipando alle riunioni di ‘ndrangheta, con compiti di custodia dei rituali di affiliazione della ‘ndrangheta; addetto al commercio delle armi reperendo clienti.
Gioffrè Giuseppe alias “Peppi i Tota” nato a Gioia Tauro il 22.06.1981, residente a San Ferdinando via Leopardi nr. 18, organizzatore dell’organizzazione mafiosa con compiti di consigliere, prendendo parte alle riunioni, formulando i propri pareri nella gestione della prospettata guerra di mafia con la cosca Pesce-Pantano, avendo anche preso parte alla fase organizzativa in relazione al danneggiamento del bar denominato Sport & Style di Loiacono Franceco Antonio, quale diretto uomo di fiducia di Malvaso Gregorio.

Malvaso Gregorio
Malvaso Gregorio

Malvaso Gregorio, avente ruolo di organizzatore dell’organizzazione mafiosa con il ruolo di “capo crimine”, con il compito di gestire le attività estorsive della cosca ed i danneggiamenti; controllare l’opera dei “picciotti di giornata”, impartendo disposizioni ben determinate; curare ed organizzare i summits di ‘ndrangheta con esponenti della sua ‘ndrina e con quelli della ‘ndrina dei Pesce-Pantano.

Ruoli di partecipi alla cosca avrebbero avuto invece Morano Federico, Albano Giuseppe, Caprino Nicola, Naso Ferdinando, Paparatto Ferdinando, Albano Pasquale, Celi Bruno, Cimato Domenico, Di Bella Francesco, Prodanova Milena Nikolaeva , GeorgevaViktoriya Trifonova, Albano Silvio, Pirrottina Giacomo.

Del sindaco Domenico Modaffari abbiamo già detto con un precedente articolo di StrettoWeb.

Il vice sindaco Santo Celi è indagato del reato di associazione a delinquere in quanto considerato “referente politico del sodalizio mafioso, rivestendo in seno all’Amministrazione Comunale la carica di Vice Sindaco; con il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, eseguire le direttive dei vertici dell’associazione nell’interesse dell’intera organizzazione criminale; con compiti operativi nel settore delle armi e dei danneggiamenti; più in generale, é a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo”.

Mentre l’ex consigliere di minoranza, Giovanni Pantano, è indagato quale partecipe dell’associazione, alle dipendenze del capo e fratello Pantano Giuseppe nonché referente politico della cosca di appartenenza (Pesce – Pantano) in seno all’Amministrazione Comunale di San Ferdinando, quale “contraltare” al Vice Sindaco Celi Santo, appartenente allo schieramento mafioso dei Bellocco-Cimato.

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