Reggio, altre novità nel nuovo consiglio comunale: Marcianò e Agliano in corsa dopo l’eventuale rinuncia di Dattola

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marciano_aglianoNon c’è solo il caso Paolo Ferrara ad alimentare i dubbi e le incertezze sulla composizione del nuovo consiglio comunale di Reggio Calabria: la maggioranza di centro/sinistra nominerà nei prossimi giorni la Giunta comunale guidata dal neo Sindaco Giuseppe Falcomatà, composta da 9 assessori di cui alcuni sicuramente esterni ma certamente anche qualcuno tra gli eletti nelle varie liste, da cui verranno quindi “ripescati” alcuni tra i primi non eletti: potrebbe essere il caso di Paola Maria Serranò e Marco Schirripa nel Pd, di Francesco Gangemi del Centro Democratico, di Emiliano Imbalzano per “A Testa Alta per Reggio”e forse anche di qualche altro, che potrebbe subentrare in consiglio a fronte della nomina ad assessori di alcuni tra i più votati.

consiglio comunaleE qualche novità potrebbe esserci anche nell’opposizione: Lucio Dattola, infatti, dovrebbe rinunciare al proprio seggio conquistato da candidato Sindaco, e in base al metodo di ripartizione scatterebbe il 5° scranno per la lista di Reggio Futura. Un “posto” nel civico consesso che dovrebbe essere di Michele Marcianò, insidiato però al 5° posto da Giuseppe Agliano: Marcianò, infatti, ha ottenuto 542 voti di preferenza, Agliano ne ha ottenuti 535. Appena 7 voti di differenza, che lasciano la classifica in bilico in attesa del ri-conteggio definitivo. La rinuncia di Dattola, che potrebbe anche insediarsi come consigliere comunale ma poi dimettersi dopo qualche settimana, non è dovuta soltanto al fallimento della sua candidatura e della sua proposta politica (ricordiamo che mai, a Reggio, la destra era andata così male, neanche ai tempi di Italo Falcomatà), ma anche e soprattutto al fatto che ricopre un altro incarico molto importante in città: è stato rieletto Presidente della Camera di Commercio pochi giorni fa, proprio durante la campagna elettorale, e anche se le due cariche non sono incompatibili per legge, rinunciare al posto nel consiglio comunale lasciandolo a chi, comunque, fa e ha sempre fatto dell’impegno politico la sua battaglia quotidiana, sarebbe una scelta di buon senso.

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