Ncd vibonese, Grillo: “Nessun isolamento del Nuovo centrodestra”

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«Non esiste dato più certo di quello numerico. Eppure c’è chi ancora pensa di potersi appellare ai numeri per rivendicare una qualche posizione». Con queste parole il commissario provinciale dell’Ncd replica a Nazzareno Salerno e alle persone politicamente a lui vicine, in polemica con la leadership del consigliere regionale. «Salerno e i suoi scagnozzi, fedeli al padrone forse per eccessiva gratitudine, confondono la realtà con la fantasia. Perché nei 62 circoli che hanno deciso di autosospendersi vi sono già dentro i sospesi della prima ora, i 15 della settimana precedente, che tra qualche giorno si spenderanno ancora magari dalla carica di assessori. Si tratta di numeri dentro i numeri, di ruoli dentro i ruoli, quindi, e non di numeri che si sommano. Salerno presenta alla stampa la sua solita armata, spacciandola per un esercito che si espande e conquista, mentre i nomi sono sempre gli stessi e pure i numeri non cambiano. D’altra parte mi domando come mai questa maestosa macchina bellica si sia sciolta come neve al sole alle elezioni provinciali. Vengo tacciato io di scarsa democrazia dagli “scagnozzi”, più volte chiamati al dialogo e più volte decisi a non confrontarsi, troppo impegnati a difendere il reuccio di Serra San Bruno, sicuri del fatto che il cavallo scelto sia quello vincente. Ma il commissario provinciale del partito, che piaccia o no, non è Salerno. Mi dispiace che l’abbia presa così male. Sui numeri, poi, è bene dire che al momento della mia nomina, i circoli erano 115, se ne sono aggiunti dopo ulteriori 15 che hanno portato il partito in molte realtà diverse, arricchendole (Filandari, San Calogero, Tropea, Soriano, Sorianello, Cessaniti, Vibo). Se la matematica non è un’opinione, oggi i circoli iscritti sono circa 70 e ben 44 amministratori ci hanno sostenuto nelle scorse provinciali. I 62 persi? Sono circoli in molti casi fantasma, messi in piedi con l’unico scopo di allietare le pene del “padrone”. E al partito le tessere senza futuro non interessano, perché – prosegue – stiamo costruendo un progetto politico fatto di uomini e donne con degli ideali: persone serie. All’assessore al Lavoro, che cerca protezione in questo momento per lui difficile, dico che farebbe bene a sbloccare il credito sociale atteso dalle famiglie esasperate, a dedicarsi ai disoccupati della mobilità in deroga, ai giovani precari, a coloro che attendono da mesi risposte. Le sue piacevoli distrazioni orientate al reclutamento in vista della campagna elettorale, che forse lo vedrà spettatore, hanno già creato notevoli danni ai lavoratori e all’immagine del centrodestra. Penso per esempio alla mancata trasmissione all’Inps della delibera necessaria per il pagamento del sussidio a 50 lavoratori vibonesi della mobilità. Che agisca in quel senso».

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