Messina, Sturniolo replica a Signorino: la tua è una reazione disperata

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luigi sturnioloBotta e risposta fra il vice-sindaco, Guido Signorino, e l’ormai ex esponente di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo. Se il primo rinfacciava ai consiglieri di aver bocciato la delibera sui debiti fuori bilancio dell’Ato3, causando un danno alle casse della città, il secondo ha stamane replicato con una lettera. Questo il tratto più saliente: “La tua, Guido, è una reazione disperata, come di chi è sorpreso dal fatto che gli altri non lo capiscano. In questo c’è quel po’ di arroganza che vi aveva condotto a trasformare il cambiamento dal basso con l’intelligenza al potere. Hai fatto male i tuoi conti e la cosa non mi sorprende. Sei/siete politicamente fragili e avete poco rapporto con la società. Vivete in uno spazio separato e pensate che tutti dovrebbero dirvi di sì per i titoli accademici che portate. Davvero non avevi capito che i partiti non esistono più e che le larghe intese con i notabili esterni non sarebbero bastate? Si chiama crisi della rappresentanza politica e accade che i nominati non abbiano più il peso che avevano prima su chi i voti li prende davvero (forse ancora per poco, visto il poco da distribuire che c’è). Ciò che non ti passa per la testa neanche per un attimo è che qualcuno possa non essere d’accordo con te, che qualcuno possa avere messo in discussione che quelli avessero tutti i crismi del debito fuori bilancio, che il bisogno di scandagliare, e il bisogno del tempo necessario per farlo, potesse per qualcuno essere vero. Non ti viene davvero mai il dubbio che qualcuno possa avere un’idea propria diversa dalla tua. Deve esserci per forza un doppio fine, un’altra ragione, di sicuro inconfessabile. Per tutti. Il bene è tutto depositato nelle mani dei 10 cavalieri cui il destino ha assegnato il compito di salvare la città. Senza più la piazza. Quella città e quella piazza cui facevi rimando quando provavamo a dirti che gli spazi della politica non possono essere sostituiti dal comizio e dal modello centripeto del progettificio, che, ti informo, funziona quando ci sono i soldi, non nella penuria che ci è stata data in dote”.

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