Messina-Lecce, Ferrigno suona la carica: “Siamo noi ad avere più fame”

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FerrignoIl triplice fischio dell’arbitro sancisce la fine di Messina-Casertana. La formazione di casa rientra nel serpentone sotto i fischi della Curva Sud, ed insieme a loro viene fischiato il Ds Fabrizio Ferrigno reo di non aver soddisfatto le aspettative della piazza optando -secondo le strategie dettate dalla dirigenza – per un calciomercato nel segno della sobrietà.

“Queste sono le partite che ti segnanospiega il direttore sportivo dell’Acr –. Il modo in cui si è perso contro il Matera e la Casertana è disarmante. Adesso bisogna uscire da questa situazione e credo non ci sia avversaria migliore di una blasonata come il Lecce, che non verrà qui a trovare vita facile perché abbiamo già fatto passeggiare troppo squadre in quello che dovrebbe essere il nostro fortino, il “S.Filippo”Sabato venderemo cara la pelle, i ragazzi non vedono l’ora di buttarsi tutto alle spalle. Adesso è compito della società tutelarli e caricarli per fare in modo che tornino quei calciatori di due settimane fa. Non siamo improvvisamente diventati dei brocchi, il Messina verrà fuori da questa brutta situazione. In Lega Pro non vinci se hai i grandi nomi ma solo se scendi in campo per dare battaglia, e noi dobbiamo diventare una squadra che sappia lottare contro tutto e tutti”.

Il mercato estivo del Messina ha rivoluzionato la rosa che vinse lo scorso torneo di Seconda Divisione, anche alla luce dei disastrosi risultati ottenuti fin qui Ferrigno non tornerebbe indietro per cambiare strategia: “Il mercato è stato complicato come ha detto più volte il patron Lo Monaco ma non ho alcun rimpianto, rifarei tutto da capo. Noi puntiamo tantissimo su questi ragazzi e siamo sicuri di poter raggiungere l’obiettivo prefissato dalla proprietà”.Ferrigno S.Filippo

Sia sul piano della concentrazione che sotto il profilo atletico il Messina visto in queste 6 giornate di Lega Pro ha palesato delle grosse lacune: “La testa è l’elemento più importante. In questo frangente siamo fragili. E’ impossibile in 45 minuti prendere 5 gol soprattutto in una piazza come Messina. Anche se dovessimo fare un’amichevole contro il Matera difficilmente riusciremmo a ripetere una simile prestazione. Se l’avversario è più forte di noi ci sono tanti mezzi per impedirgli di andare in gol, la tenacia, la grinta. Dobbiamo mettere il coltello tra i denti e far capire ai signori che verranno sabato al S.Filippo che qui non ce n’é per nessuno”.

Sul morale dello spogliatoio il Ds campano non si nasconde ma predica la calma: “I ragazzi sono amareggiati, provano vergogna come la provo io. Ci sentiamo terribilmente in difetto con la tifoseria, con la proprietà. Capita a tutti di poter perdere tre gare di fila, ma è il modo in cui si è perso che è preoccupante. Questo è il momento più difficile da quando siamo in questa società, ma adesso dobbiamo solo stare vicini ai ragazzi e ci risolleveremo”.

Tornare al a giocare al S.Filippo, teatro delle indelebili e umilianti sconfitte con Matera e Casertana non sarà semplice a maggior ragione se di fronte ci sarà il Lecce di Miccoli e Moscardelli – solo per citarne alcuni – ma il direttore giallorosso non sembra preoccupato del tasso tecnico degli avversari: “Vogliamo 11 guerrieri. Non ci interessa il risultato finale, ciò che conta è la prestazione. Dobbiamo avere la forza di accantonare queste due disfatte casalinghe, farne un bagaglio tecnico personale e ricominciare dalla gara con la Reggina e da quanto di buono visto contro la Lupa Roma. I nomi degli avversari non ci preoccupano, non ci sono dei fenomeni in giro, conta la forza di volontà e il cuore degli undici che scendono sul terreno di gioco il “nome” può essere distrutto in campo.

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