Grande inciucio democristiano per la Regione Calabria? Oliverio non è Renzi e la gente non capisce…

StrettoWeb

E’ di ieri la notizia, clamorosa, di un grande accordo “democristiano” tra Pd, Ncd e Udc per le prossime elezioni Regionali Calabresi: un accordo che si può definire “inciucio” alla luce della netta distanza ideologica tra i tre partiti che potrebbero sostenere la candidatura di Mario Oliverio, orgogliosamente comunista, di San Giovanni in Fiore e da  10 anni Presidente della Provincia di Cosenza. Oliverio (una storia nel Partito Comunista Italiano, poi nei DS e infine nel PD sempre nella sua corrente più a sinistra) ha vinto le primarie contro il giovane esponente renziano Gianluca Callipo: se avesse vinto lui, un accordo al centro sarebbe stato sicuramente più comprensibile mentre adesso è davvero difficile che i calabresi riescano a comprendere come i cattolici dell’UDC e il centro/destra di Alfano e Gentile possa supportare la candidatura a governatore di un comunista doc.

I tempi sono cambiati e i valori, in politica, contano sempre meno. Ma partiti e movimenti devono sempre fare attenzione alle dinamiche con cui si presentano agli elettori. La formula Pd-Ncd-Udc funziona nel governo nazionale solo perchè il leader si chiama Matteo Renzi, un giovane che sta tentanto di rivoluzionare la sinistra e il Pd su dogmi più moderni e moderati, eliminando la lotta di classe, la prevenzione ideologica, il retaggio comunista che ancora oggi nel 2014 vive in alcune frange del Partito Democratico. E’ una formula che funziona solo perchè le elezioni ci sono già state e non hanno consegnato al parlamento una maggioranza netta, e per garantire governabilità la “grande coalizione” è diventata più che opportuna, addirittura essenziale. Insomma, un’eccezione legata alla contingenza del momento, difficile da replicare sui territori.

La candidata del centro/destra alla Regione sarà Wanda Ferro, supportata pienamente da Forza Italia, Fratelli d’Italia e da Scopelliti ormai di fatto fuori dal NCD. Insomma, una coalizione compatta a destra. A fronte di un “inciucio democristiano“, è evidente come ci sarà anche un’altra candidatura a sinistra perchè Sel e gli altri movimenti più estremi non possono accettare questo tipo di alleanza. Ma prima di tutto bisognerà vedere se ad accettarla sarà la gente, e soprattutto gli elettori di centro, quelli moderati tipici del mondo cattolico e democristiano. Riusciranno a capire come e perchè Udc e Ncd staranno dalla parte di un esponente comunista? Lo voteranno? Oppure Gentile, Talarico e Trematerra con questa mossa rischiano il definitivo suicidio dopo i risultati non certo esaltanti di NCD e UDC nelle ultime tornate elettorali?

E ancora, ci chiediamo se alla sinistra in termini elettorali possa convenire di più costruire una coalizione forte ed esplicita su determinati principi e valori con Sel e con la sinistra, oppure davvero una simile “ammucchiata” al centro potrà essere produttiva? Lo scopriremo presto: il tempo stringe e la prossima settimana verranno presentate liste e coalizioni. Il 23 novembre si vota.

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