Google: un Doodle tutto dedicato ad Hannah Arendt

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Un Doodle “importante” quello di oggi: Google decide di ricordare la filosofa e scrittrice tedesca, Hannah Arendt. Il 14 ottobre del 1906, infatti, la Arendt nacque ad Hannover, e la sua vita, finita a New York nel 1975, fu profondamente segnata dalla persecuzione nazista nei confronti degli ebrei, proprio lei che era di origini ebraiche. Il regime di Hitler, infatti, le ritirò la cittadinanza nel 1937, e solo diversi anni dopo, nel 1951, riuscì ad ottenere un’altra cittadinanza, quella statunitense.

Hannah Arendt trattò nelle sue opere il concetto di “pluralismo” in ambito politico, ritenendo sempre fondamentale la prospettiva di inclusione dell’altro; inoltre, altra caratteristica dei suoi lavori, difese fortemente ogni forma di democrazia diretta, preferendola di gran lunga alla democrazia rappresentativa.

Tra le sue opere più importanti si annoverano: “La banalità del male”, realizzata nel 1963, che si basa sul resoconto del processo all’ufficiale nazista Adolf Eichmann, attraverso cui la Arendt sostiene che il male non è radicale, ed è proprio per questo che persone spesso banali si possono trasformare in veri geni maligni; il riferimento alla Germania nazista è palesemente ovvio. “Le origini del totalitarismo”, del 1951, è un altro grande lavoro di Hannah Arendt, chiaro emblema delle sue ricerche sull’intreccio tra morale e politica: qui, infatti, tracciò le radici dello stalinismo e del nazismo, insieme con le loro connessioni all’antisemitismo. È il 1958 quando la Arendt scrive “Vita activa. La condizione umana”, dove vengono descritte le tre condizioni necessarie per l’esistenza umana: il lavoro, la fabbricazione e l’agire.

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