Falcomatà stravince le elezioni a Reggio ma la sinistra radicale perde

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StrettoWeb

Sinistra-per-Reggio1Giuseppe Falcomatà ha stravinto le elezioni comunali di Reggio con dei numeri stratosferici (quasi il 60% dei consensi) stracciando il centro-destra di Lucio Dattola (solo il 27%) e le altre coalizioni che si sono presentate fuori dai due poli principali. Il centro-sinistra stravince ma la parte “estrema” della coalizione perde nettamente: Sinistra, ecologia e libertà e Sinistra per Reggio (insieme ai Repubblicani) solo le uniche liste della coalizione di Falcomatà a rimanere fuori dal consiglio comunale. SeL e Sinistra per Reggio con rispettivamente l’1,74% e l’1,57% sono andati altamente al di sotto delle previsioni dei dirigenti e responsabili dei due partiti. Forse era più opportuno dimostrare meno autosufficienza e fare liste comuni a sostegno del neo sindaco Falcomatà, il quale, a meno di sorprese, li terrà fuori dalla giunta. Insomma, il centro/sinistra stravince ma il consiglio comunale di Palazzo San Giorgio rimane orfano, per la prima volta, di comunisti doc.

Fuori dal centro-sinistra troviamo due liste, le quali, seppur hanno fatto la stessa scelta, non hanno fatto liste insieme e sono andate in solitario: “Per un’altra Reggio” con candidato sindaco il buon Stefano Morabito con l’1,42% voti di lista e l’1,90% voti per il sindaco, ed il Partito Comunista dei Lavoratori del “sempre candidato a sindaco” Pino Siclari con lo 0,2% di lista e lo 0,3% per il sindaco. Troppo poco, per un’area politica che, quando era rappresentata da Rifondazione Comunista, sfiorava la doppia cifra (7-8%). Insomma, tanta confusione vige in politica e tanta frammentazione: non a caso erano candidati a Reggio ben 9 aspiranti sindaco e 924 aspiranti “consiglieri”.

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